SCANDALO MOBILITÀ
I cittadini pagano i rincari e i consiglieri capitolini mantengono i benefit. Il
I costi dei consiglieri comunali:
http://www.iltempo.it/polopoly_fs/1.1337418.1414740651!/menu/standard/file/Costi.pdf
Il sindaco, i 12 assessori capitolini, i 48 consiglieri comunali e pure
i 3 revisori dei conti dell’Assemblea Capitolina. Sono le categorie
politiche del Campidoglio che possono disporre di benefit quali
l’abbonamento alla Ztl Centro Storico per le auto private, la tessera
annuale Atac per la rete di Roma e un contributo fino a 150 euro annue
per i parcheggio sulle strisce blu. Tutti rigorosamente pagati da Roma
Capitale, nelle diverse accezioni istituzionali a seconda
dell’appartenenza (Giunta o Consiglio). Si tratta ovviamente di
strumenti che servono ai politici romani per svolgere il loro lavoro,
essendo le sedi istituzionali concentrate nel cuore della città. E va
detto anche che i capitolini non spiccano per essere dei paperoni in
quanto a stipendi: si va infatti dai 1600-1700 euro netti dei
consiglieri presenzialisti ai poco oltre 4000 euro del primo cittadino,
molto poco a confronto di consiglieri regionali e deputati. Resta
comunque una certa distanza rispetto alla cittadinanza, che nell’ultimo
anno ha subito la crescita del prezzo delle strisce blu da 1 a 1,5 euro
l’ora (con abolizione dei mini-abbonamenti), l’incremento esponenziale
della tariffa Ztl per il centro storico (2000 euro circa per i
lavoratori non residenti) e, probabilmente, fra quale mese pure
l’aumento delle tessere Atac annuale (da 250 a 280 euro) e mensile (da
35 a 38,5). Sono pochi infatti, in questi tempi di crisi, i datori di
lavoro che possono assicurare il rimborso di spese come queste ai loro
dipendenti. Anche le forze dell’ordine, pur potendo contare su alcuni
forti sconti (come per i mezzi pubblici) sono comunque costrette a
pagare la loro tariffa.
Nell’ultimo anno, questo tipo di benefit è stato
tolto ai consiglieri regionali (che raggiungono stipendi anche di 8
mila euro al mese) e ai parlamentari, la stragrande maggioranza dei
quali ormai gira con le proprie auto. In Campidoglio, come detto, i
benefici persistono. Benefit ai quali è possibile su richiesta
rinunciare. Quasi tutti hanno deciso di mantenere il contributo per le
strisce blu, e molti hanno rinnovato il permesso Ztl. In parecchi, poi,
hanno tenuto anche la tessera Atac. Solo Enrico Stefano, del M5S, ha
rinunciato a tutti e tre i privilegi. «Questi sono comunque strumenti
che servono ai consigliere per lavorare e per essere presenti nelle sedi
istituzionali nell’ambito delle loro funzioni», spiega la presidente
della commissione capitolina Trasporti Annamaria Cesaretti. Va aggiunto,
inoltre, che i capigruppo hanno a disposizione anche un’auto del Comune
e un’autista: a rinunciarvi Fabrizio Ghera (Fdi), Marcello De Vito
(M5S) e Alessandro Onorato (Lista Marchini). L’auto «blu» spetta
giustamente anche a sindaco e assessori, ma chi ha la vettura comunale
po’ tenere comunque la Ztl sul suo mezzo privato.
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