Due esposti alla Procura della Repubblica di Roma: uno, quando
i marò erano in Italia, per chiedere che non fosse permesso loro di
ripartire: l’altro, dell’ottobre del 2013 per sapere che fine aveva
fatto quel primo esposto. Tutti e due i documenti sono firmati dal
Generale di Brigata della riserva Fernando Termentini che, con la sua
vasta esperienza militare, ha rilevato un difetto di carattere
costituzionale nel rinvio dei militari Latorre e Girone in India. Il
motivo di questo risiede nel fatto che l’India voleva applicare ai due
militari italiani una legislazione che potenzialmente prevede la pena di
morte. E inviare due persone in un paese dove potrebbero essere
giustiziate è espressamente proibito dalla nostra carta costituzionale.
Sull’argomento ha lungamente insistito anche Ignazio La Russa che, più
volte, ha definito una pazzia l’aver reinviato i due militari in India,
dopo il soggiorno che era stato loro concesso dalle autorità indiane in
occasione delle elezioni. «Ci teniamo in Italia fior di criminali - ha
più volte dichiarato La Russa - visto che non possiamo estradarli in
paesi che hanno la pena di morte. E questo non è invece stato fatto per i
nostri militari».
Di questo avviso è anche il generale
Termentini il quale, il 5 marzo 2013, mentre i marò si trovavano in
Italia, attraverso il suo legale, presentò il primo esposto alla Procura
della Repubblica di Roma. All’interno del documento si chiedeva che,
considerati i fatti e presumendo che la stessa Procura avesse aperto un
fascicolo su di loro, appariva che l’unico idoneo provvedimento da
prendere era il divieto di espatrio. «Non accadde nulla - racconta oggi
il generale - e i due marò ripartirono verso l’India», dove ancora oggi
si trovano.
Lo scorso 15 ottobre, poi, il generale è
tornato alla carica presentando un ulteriore esposto. «A tale riguardo -
si legge nel documento - quindi, lo scrivente gradirebbe - ove nulla
contro - ricevere notizia sul mancato accoglimento della richiesta
formalizzata con il documento di cui trattasi, in considerazione del
fatto che i due soggetti si trovano ancora a New Delhi presso
l’Ambasciata italiana e sono oggetto di indagine dell’Agenzia
investigativa indiana NIA per omicidio». E ancora: «Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone sono stati riconsegnati all’India che attribuisce
loro ipotesi di reato punibili anche con la pena capitale, in
contraddizione con quanto prevede nello specifico la Costituzione
italiana».
«Ad oggi ancora non ho ricevuto risposta -
dichiara Termentini - un esposto l’ho depositato via fax, l’altro l’ho
consegnato di persona, ma nessuno mia ha spiegato perché è stata
disattesa la Costituzione».
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