E ancora una volta siamo costretti a subire l'insopportabile commedia di questi professionisti del gioco delle tre carte ........ Evidentemente sanno di poterlo fare con chi fin dall'inizio si è mostrato timido e arrendevole, e che ancora oggi spera possa esserci una soluzione amichevomente concordata, mentre i due sottufficiali sequestrati con l'inganno sono ancora trattenuti, di fatto prigionieri, da uno stato straniero senza che questi abbia presentato un capo d'imputazione, nemmeno "uno" straccio di prova.
E ora, dopo quasi tre anni ! l'infamante accusa di un rapporto falso redatto dal comando della Enrica Lexie, segno che questi "signori" sempre più con le spalle al muro non sanno più che pesci pigliare..... Ma l'incidente che vede coinvolti l'Enrica Lexie e i due militari avvenne in una zona di mare e in un orario completamente diversi da quello in cui furono uccisi i due pescatori, come dichiarato dal padrone del Saint Antony appena giunto in porto, presenti anche alcuni agenti della locale polizia ed una emittente televisiva indiana, e lo testimonia la registrazione video.
Spero non si tratti d'altro, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.......Si vuole forse compiacere l'India, che non ha nessuna intenzione di ammettere i propri errori ? E' forse questo il compromesso, il tanto auspicato, non da noi, accordo ? Voler dimostrare ad ogni costo che i due pescatori sono stati uccisi dai due Marò ? Una condanna mite da scontare in italia in virtù di un accordo, già firmato dalle due parti?
NESSUNO RESTA INDIETRO, GIU' LE MANI DAI MARO'
Edoardo Medini
_____________
Esaminata l'istanza dei legali di Massimiliano Latorre, la Corte Suprema di New Delhi ha rinviato tutto al 12 settembre
Marò, rinviata al 12 settembre sentenza per rimpatrio Latorre
Istanza presentata dal team dei legali della Difesa dopo il grave malore che ha colpito il fuciliere
Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre (foto: ANSA) FOTO
Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre
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Redazione ANSA
NEW DELHI
08 settembre 2014
10:05
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Salvatore Girone
Umberto Vitelli
Enrica Lexie
Massimiliano Latorre
International Maritime Organisation
Polizia di Stato
Ministero dell'Interno
ONU
Corte Suprema
La
corte suprema indiana ha esaminato oggi l'istanza in cui il team di
difesa del fuciliere di marina Massimilian Latorre chiedeva il suo
rimpatrio per due settimane per motivi di salute dopo l'attacco
ischemico subito ed ha chiesto al governo un parere aggiornando
l'udienza al 12 settembre. La Corte suprema indiana ha esentato oggi
Massimiliano Latorre su richiesta della difesa dall'obbligo di firma
presso il commissariato di polizia per due settimane per le sue
condizioni di salute.
Secondo
il quotidiano indiano Hindustan Times, i fucilieri di Marina coinvolti
nell'incidente che il 15 febbraio 2012 provocò la morte di due pescatori
indiani al largo del Kerala "presumibilmente cercarono di coprire il
loro operato spingendo il capitano della petroliera Enrica Lexie a
inviare un rapporto per le organizzazioni internazionali di sicurezza
marittima in cui si sosteneva che i pescatori erano armati e che questo
fu alla base della decisione di sparare". Una fonte del ministero
dell'Interno indiano che ha richiesto l'anonimato ha detto al giornale
che "il capitano della Enrica Lexie generò un rapporto via e-mail in cui
si sosteneva che sei dei pescatori a bordo del peschereccio St. Antony
erano armati". "Ma gli investigatori indiani - dice ancora la fonte
anonima - verificarono che tutti gli undici pescatori a bordo erano
disarmati. Non c'erano armi sul peschereccio". Il giornale indica che
secondo dati a sua disposizione la e-mail fu mandata ad una
organizzazione per la sicurezza marittima che la avrebbe poi inoltrata
all'International Maritime Organisation, agenzia dell'Onu per il
rafforzamento della sicurezza marittima. "Ma quando durante le sue
indagini l'Agenzia nazionale per la sicurezza (Nia) indiana ha
interrogato il capitano (Umberto Vitelli, ndr.) della Enrica Lexie - ha
detto infine la fonte degli Interni - questi ha negato di essere stato
testimone dell'incidente e della sparatoria, dichiarando di aver redatto
la e-mail sotto la pressione dei fucilieri di Marina accusati.
L'obiettivo era quello di presentare i pescatori come pirati". Fonti
della polizia anti-terrorismo Nia, scrive infine il quotidiano, non
hanno voluto commentare queste dichiarazioni, limitandosi a rispondere
che "presenteremo il rapporto con i capi di accusa al tribunale che deve
processare i due militari (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) una
volta che tutte le questioni sollevate saranno state risolte dalla
Corte Suprema".
Esaminata dalla corte suprema indiana l'istanza presentata dalla difesa del fuciliere di marina Massimiliano Latorre, per il rimpatrio di due settimane per motivi di salute dopo l'attacco ischemico subito nei giorni scorsi. L'udienza è stata fissata al 12 settembre. La Corte suprema indiana ha esentato oggi Massimiliano Latorre su richiesta della difesa dall'obbligo di firma presso il commissariato di polizia per due settimane per le sue condizioni di salute.
Secondo il quotidiano indiano Hindustan
Times, i fucilieri di Marina "cercarono di coprire il loro operato
spingendo il capitano della petroliera Enrica Lexie a inviare un
rapporto per le organizzazioni internazionali di sicurezza marittima in
cui si sosteneva che i pescatori erano armati e che questo fu alla base
della decisione di sparare". Una fonte del ministero dell'Interno
indiano che ha richiesto l'anonimato ha detto al giornale che "il
capitano della Enrica Lexie generò un rapporto via e-mail in cui si
sosteneva che sei dei pescatori a bordo del peschereccio St. Antony
erano armati". "Ma gli investigatori indiani - dice ancora la fonte
anonima - verificarono che tutti gli undici pescatori a bordo erano
disarmati. Non c'erano armi sul peschereccio".
"Ma quando durante le sue indagini
l'Agenzia nazionale per la sicurezza (Nia) indiana ha interrogato il
capitano (Umberto Vitelli, ndr.) della Enrica Lexie - ha detto infine la
fonte degli Interni - questi ha negato di essere stato testimone
dell'incidente e della sparatoria, dichiarando di aver redatto la e-mail
sotto la pressione dei fucilieri di Marina accusati. L'obiettivo era
quello di presentare i pescatori come pirati". Fonti della polizia
anti-terrorismo Nia, scrive infine il quotidiano, non hanno voluto
commentare queste dichiarazioni, limitandosi a rispondere che
"presenteremo il rapporto con i capi di accusa al tribunale che deve
processare i due militari (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) una
volta che tutte le questioni sollevate saranno state risolte dalla Corte
Suprema".
Francesca Ceccarelli - 8 settembre 2014
fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org
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