Il piano Kalergi: il genocidio dei popoli europei
L’immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile. Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo. Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.
LA PANEUROPA
Pochi
sanno che uno dei principali ideatori del processo d’integrazione
europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli
europei. Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora
l’esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore
dell’Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi. Egli
muovendosi dietro le quinte, lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre
nelle sue trame i più importanti capi di stato, che si fecero
sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea.[1]
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.
Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.
Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
L’ESSENZA DEL PIANO KALERGI
Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli
abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli
originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa
bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini
che è
necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore,
per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile
dall’elite al potere.
«L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità. [2]
Ecco come Gerd Honsik descrive l’essenza del Piano Kalergi
Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente,l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinchè l’Europa sia dominabile dall‘elite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell‘elite.
Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimoattraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa.
I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all’opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo.
La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l’incapacità e l’instabilità, garantiscano la tolleranza e l’accettazione di quella “razza nobile”. [3]
DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI
Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste
i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i
popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per
distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base
di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela
delle minoranze. Non
si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata
determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia.
In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che
ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti
nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del
calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.
L’incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti
dell’ONU ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa
natalità europea. Secondo un rapporto diffuso all’inizio del nuovo
millennio, gennaio 2000, nel rapporto della “Population division”
(Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a New York,
intitolato: “Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in
declino e invecchiamento, l’Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159
milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime
così precise se l’immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino. È
certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe essere
facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie.
È altrettanto evidente che non è attraverso l’apporto di un patrimonio
genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico europeo, ma che
così facendo se ne accelera la scomparsa. L’unico scopo di queste misure
è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in
un insieme di individui senza più alcuna coesione etnica, storica e
culturale. In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e
costituiscono tutt’oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei
governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l‘immigrazione
di massa. G. Brock Chisholm, ex direttore dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS), dimosta di avere imparato bene la lezione di
Kalergi quando afferma:
«Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale» [4]
CONCLUSIONE
Se ci guardiamo attorno il piano Kalergi sembra essersi pienamente
realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzomondializzazione
dell’Europa. L’assioma portante della “Nuova civiltà” sostenuta dagli
evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l’adesione all’incrocio
etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da
orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce
ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i “figli di
Kalergi”. Sotto la duplice spinta della disinformazione e del
rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa
si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, a
disconoscere la propria identità etnica.
I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.
I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.
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NOTE:
[1] Tra i suoi seguaci della prima ora si incontrano i politici cechi
Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che ha messo a sua
disposizione i primi 60.000 marchi. Il cancelliere austriaco Monsignor
Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si
incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa. Kalergi
stesso indicava che alti politici francesi approvavano il suo movimento
per reprimere la ripresa della Germania. Così il primo ministro francese
Edouard Herriot e il suo governo, come i leaders britannici di tutti
gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel
Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine riuscì
ad attrarre Winston Churchill. Nello stesso anno, quello che più tardi
si trasformerà nel genocida ceco di 300.000 tedeschi dei Sudeti, Edvard
Benes, fu nominato presidente onorario. Egli ha finora quasi
disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere
il diritto di autodeterminazione degli austriaci e favorire ancora di
più le nazioni vittoriose, ma fallì. Nell’interminabile lista degli alti
politici del XX secolo, c’è da menzionare particolarmente Konrad
Adenauer, l’ex ministro della giustizia spagnolo, Rios, e John Foster
Dulles (EEUU). Senza rispettare i fondamenti della democrazia e con
l’aiuto del New York Times e del New York Herald Tribune, Kalergi
presentò al Congresso Americano il suo piano. Il suo disprezzo per il
governo popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricorda
la sua attività del dopoguerra: << I successivi cinque anni del
movimento Paneuropeo furono dedicati principalmente a questa meta: con
la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a
costruire la Paneuropa >>. Aiutato da Robert Schuman, ministro
degli esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la
gestione della sua produzione dell’acciaio, ferro e carbone e la
trasferisce a sovranità sovranazionale, ossia antidemocratica. Appaiono
altri nomi: De Gasperi, il traditore dell’autodeterminazione dei
tirolesi del sud, e Spaak, il leader socialista belga. Finge di voler
stabilire la pace tra il popolo tedesco e quello francese, attraverso
gli eredi di Clemenceau, quelli che idearono il piano genocida di
Versailles. E negli anni venti sceglie il colore azzurro per la bandiera
dell’Unione Europea. Il ruolo guida di Kalergi nella creazione
dell’Europa multiculturale e nella restrizione del potere esecutivo dei
parlamenti e dei governi, è evidente ai giorni nostri, e si palesa col
conferimento del premio “Coudenhove Kalergi” dal cancelliere Helmut Kohl
come ringraziamento per seguire questo piano, così come l’elogio e
l’adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito
europeo il primo ministro del Lussemburgo, Junker. Nel 1928 si
aggiunsero celebri politici e massoni francesi: Leon Blum (più tardi
primo ministro), Aristide Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi
associati si incontrava gente molto diversa come lo scrittore Thomas
Mann e il figlio del Kaiser, Otto d’Asburgo. Tra i suoi promotori, a
parte i già menzionati Benes, Masarik e la banca Warburg, si incontrava
anche il massone Churchill, la CIA, la loggia massonica B’nai B’rith, il
“New York Times” e tutta la stampa americana. Kalergi fu il primo a cui
fu assegnato il premio Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo
ricevette Adenauer, Kalergi era presente. Nel 1966 mantiene i contatti
con i suoi collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati
insigniti di questo premio fanno parte del circolo di Kalergi e della
massoneria, o si sforzarono di rappresentare gli interessi degli USA in
Germania. Nell’anno 1948 Kalergi riesce a convertire il “Congresso degli
europarlamentari” di Interlaken in uno strumento per obbligare i
governi a tornare a occuparsi della “questione europea”, vale a dire, a
realizzare il suo piano. Proprio allora si fonda il Consiglio europeo e
in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer appoggiato
dalla CIA.
(Gerd Honsik, “Il Piano Kalergi”)
(Gerd Honsik, “Il Piano Kalergi”)
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