Domenica
prossima si svolgerà in Crimea il discusso referendum secessionista, la
cui legittimità genera profonde divergenze tra le cancellerie
occidentali e il Cremlino. Mentre il presidente russo ha espresso il suo
appoggio incondizionato alle misure adottate dalle autorità in Crimea,
basate a suo avviso sul diritto internazionale e tese a proteggere i
legittimi interessi della popolazione della Crimea, diversi leader
europei si sono schierati nettamente contro il referendum definendolo
illegittimo. In una conversazione telefonica con il presidente Putin la
cancelliera Merkel e il premier britannico Cameron hanno ribadito la
loro contrarietà alla consultazione affermando che un risultato
positivo, come altamente probabile, potrebbe ulteriormente accrescere il
livello di instabilità del paese e aprire scenari poco chiari per il
diritto internazionale. Intanto a Kiev il neo governo ad interim eletto
dalla piazza fatica a ritagliarsi un ruolo autonomo nelle trattative
diplomatiche internazionali e a mantenere l’ordine in un paese sempre
più diviso. Mercoledì il presidente ucraino Arseni Yasteniuk, non
riconosciuto da Mosca, volerà a Washington per incontrare il presidente
Obama in cerca di sostegno politico e finanziario.
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Le istanze secessioniste della Crimea sono legittime? Quali le differenze con il Kosovo?
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L’interventismo
russo, il sostegno di Putin al referendum indipendentista crimeano e le
pressioni economiche sul governo di Kiev violano le norme del diritto
internazionale riguardo lo status della penisola autonoma, come afferma Edoardo Greppi,
ISPI e Università di Torino. Inoltre, l'accostamento con il Kosovo 1999
proposto da diversi mezzi di informazione è improbabile per varie
ragioni, tra le quali il diverso ruolo delle potenze straniere e le
finalità del referendum.
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Referendum in Crimea: è la prima volta?
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Non
è la prima volta che la Crimea indice un referendum per staccarsi
dall’Ucraina e diventare regione indipendente in territorio russo. Il precedente
(International Committe of Crimea) risale all’inizio del 1991, quando
nei mesi di disgregazione dell’URSS la Crimea indisse una consultazione
popolare per passare dalla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina
all’allora Repubblica Socialista Sovietica russa. La crisi Kiev-Crimea
esplose nel biennio 1992-1994, tanto da rendere ricorrente il parallelo
con il conflitto in Yugoslavia e da far parlare l’Economist di
‘long-running, acrimonious, possibly bloody and conceivably nuclear,
dispute over Crimea’. Il Washington
Post evidenzia come, a causa dell’inizio della guerra in Cecenia,
Eltsin non potè intervenire e la crisi si concluse pacificamente con il
riconoscimento dell’autonomia della Crimea nella Costituzione ucraina
del 1996.
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Perché Putin dice di agire legittimamente in Crimea?
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In un’intervista concessa ad alcuni rappresentanti della stampa internazionale ( qui il testo), il presidente russo Putin ha esposto la sua difesa dell’intervento russo in Ucraina. Come nota The Guardian,
Mosca non si sente legata ad alcun vincolo legale internazionale che
possa limitare le proprie azioni in Crimea, che invece reputa una
missione umanitaria volta a difendere i diritti della minoranza
russofila, e su questo Putin basa la legittimità delle sue decisioni.
L’impulso irredentista caratterizza ormai da tempo la politica estera
del presidente russo, come osserva il National Post, e la Crimea diventa il nuovo fronte di questo progetto.
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E' legittimo il nuovo governo ucraino?
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La piena legittimità dell'attuale governo ucraino è molto dubbia: non sono solo i russi, nota The Guardian, a contestarla, ma anche alcuni esperti occidentali
(Foreign Affairs), che evidenziano come i primi atti approvati dalla
nuova maggioranza non abbiano rispettato né l’accordo negoziato tra
Yanukovich, Russia e UE del 21 febbraio, né la Costituzione. Il nuovo
Parlamento ucraino non ha infatti seguito la procedura di impeachment
contro l’ex presidente Yanukovich ed è tornato (senza alcuna legge che
lo permettesse) al testo costituzionale del 2004, peraltro già
dichiarato incostituzionale dall'Alta Corte ucraina nel 2006.
10 Marzo 2014
www.ispionline.it/articoli/articolo/russia-eurasia-europa/ucraina-la-sfida-della-legittimita-10005
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