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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

12/03/14

Rispondere ad una lettera non è obbligo, solo cortesia

 


Rispondere ad una lettera non ha mai rappresentato un obbligo per nessuno, solo un atto di cortesia che generalmente in una società civile non viene negato a chicchessia.


Una verità che si tramanda nel tempo, radicata nelle culture dove il confronto delle idee è motivo di crescita democratica.

Per questo e per un personale senso di rispetto delle persone non ho mai mancato di rispondere a chiunque abbia deciso di propormi un suo pensiero attraverso una lettera. Ho sempre fornito il mio parere,  anche quando sapevo di deludere le aspettative di chi aveva deciso di rivolgersi a me.

Il 23 febbraio ho inviato una lettera alla neo Ministro degli Esteri Federiga Mogherini, apprezzando le Sue espressioni di impegno per la sorte di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e, naturalmente, perorando a favore dei due Fucilieri della Marina Militare una maggiore e più incisiva azione istituzionale.

Una lettera semplice, che trovo opportuno riportare di seguito.

“Egregia Ministro Federica Mogherini

sono il Generale in quiescenza Fernando Termentini. Sia come militare sia dopo aver cessato dal servizio attivo, mi sono spessissimo occupato, in particolare all’estero, a rendere sicuri territori dove era passata una guerra e che ancora celavano insidie nascoste come le mine antipersona e gli ordigni bellici ancora attivi.

Una tipo particolare di professionalità che ha esaltato in me la concretezza propria a tutti i Comandanti, quella di impegnarsi per la tutela degli interessi e della sicurezza dei propri concittadini e dei propri uomini.

Una sensibilità etica cha mi ha portato fin dal 18 febbraio 2012 ad occuparmi pressoché quotidianamente della vicenda dei due Fucilieri della Marina Militare ormai in ostaggio dell’India da più di 24 mesi, senza che li conoscessi, senza che avessi mai parlato con un loro famigliare, ma solo perché militari italiani in difficoltà per eventi connessi ad un compito loro affidato dallo Stato. Un impegno cresciuto nel tempo e sviluppatosi attraverso una serie di articoli visionabili nel mio blog (http://fernandotermentini.blogspot.it/), ma soprattutto coagulando l’impegno di centinaia di migliaia di cittadini che con me hanno deciso di essere vicini a Massimiliano Latorre ed a Salvatore Girone ed alle loro famiglie, attraverso il social network Facebook.

Ho letto con grande soddisfazione, Ministro, che il Suo primo pensiero subito dopo l’insediamento alla Farnesina è stato quello di rivolgere un pensiero a Massimiliano e Salvatore, a chiamarli per esprimere loro in questo momento così difficile la vicinanza dello Stato e Suo personale.

Sono certo che questo Suo primo atto sarà seguito da iniziative concrete tali da garantire un rapido rientro in Italia dei nostri militari. Innanzi tutto il riappropriarsi del diritto che sia l’Italia a valutare giuridicamente l’operato dei due Fucilieri di Marina e non l’India, rimettendosi ad un giudizio terzo come l’Arbitrato internazionale.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due militari italiani e sono stati coinvolti in eventi ancora tutti da verificare ricoprendo detto status e quindi nel pieno diritto di godere dell’immunità funzionale. La vicenda di cui partiamo è avvenuta sicuramente in acque internazionali su una nave battente Bandiera italiana. Di fatto quindi sul nostro territorio nazionale e sotto l’assoluta e completa competenza giuridica dell’Italia.

I due Fucilieri di Marina devono rientrare in Italia con onore come si è sentito ripetere da molti in questi giorni compreso il Capo dello Stato. Credo, quindi sia inequivocabile che questo sia il risultato da raggiungere nel più breve tempo possibile.

Per noi militari, Signor Ministro, l’onore ha un solo significato. Rappresenta la ragione della nostra vita e non esistono sfumature nella parola. L’onore per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è quello di rientrare in Italia garantiti dallo Stato di Diritto che la nostra Nazione assicura ai propri cittadini e non da accordi politici o lobbistici di varia e dubbia natura.

Loro,  hanno dimostrato fin dal primo momento l’orgoglio di essere soldati italiani, hanno confermato in più di una circostanza l’etica di chi è abituato ad ”obbedir tacendo”. Per questo l’Italia è in debito nei loro confronti e deve impegnarsi per restituire a loro ed alle loro famiglie l’onore che gli compete.

Grazie Signora Ministro e confidando nel suo costruttivo e sicuro impegno Le formulo i migliori auguri per il nuovo incarico con la speranza di poter rivedere tra breve rientrare in Patria Massimiliano e Salvatore - Roma 23 febbraio 2014”.

Signora Ministro sicuramente i suoi impegni solo tali e tanti che ancora non ha avuto il tempo di leggere le mie modeste parole anche se mi sarei aspettato qualcosa di diverso da chi riporta in calce al suo blog “E poi, BellaCiao è la più bella ninna nanna del mondo”.

Se così fosse, caro Ministro, occorre che ricordi che il tema principale di “Bellaciao” indica la giovinezza che si perde e sfiorisce nel lavoro, come sta sfiorendo la serenità e la tranquillità di  Massimiliano e Salvatore tenuti in ostaggio da uno Stato Terzo su “delega” dell’Italia a seguito di  errori decisionali forse anche rilevanti sul piano penale.

Latorre e Girone sono lontani dai loro figli da due anni. Forse in questi 24 mesi i loro ragazzi avrebbero gradito addormentarsi la sera cullati dalla loro ninna nanna preferita, forse anche condividendo le Sue preferenze, ma cantata dai loro papà.

Fernando Termentini, 12 marzo 2014 - ore 15,15 
fonte: http://fernandotermentini.blogspot.it

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