Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email all'indirizzo edomed94@gmail.com Saranno immediatamente rimossi. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.


Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

10/03/14

Bamboccione Kim scaricato persino dai cugini di Pechino

north-korea-kim-jong-un-succession sito 800
Michele Marsonet si pone il quesito geo politico: ‘Fine dell’idillio tra Cina e Nord Corea?’. Problema reale che non farà però perdere il sonno al mondo. Perché il quesito non è quanto sia cretino e paranoico Kim Jong-un, quanto piuttosto cosa ancora potrebbe combinare il bamboccione atomico
La Repubblica Popolare di Corea sta seriamente rischiando di perdere l’unico alleato rimastole, vale a dire la Cina. E’ quanto si deduce dalla notizia, diffusa da diverse agenzie di stampa internazionali, che i cinesi hanno tracciato una sorta di “linea rossa” oltre la quale i nordcoreani non possono spingersi.
Il ministro degli esteri di Pechino Wang Yi ha infatti affermato che la penisola coreana è troppo vicina al suo Paese per consentire che in essa si svolgano “giochi di guerra”, aggiungendo che nessun tipo di instabilità nell’area sarà tollerato da quella che è ormai a tutti gli effetti la seconda potenza mondiale.
Si noti, innanzitutto, il tono aspro e ultimativo della dichiarazione. A differenza di quanto accadeva in tempi non molto lontani la Cina, che sembra sempre più cosciente della propria forza tanto economica quanto militare, non usa più toni soft e si comporta da nazione dominante.

La nuova leadership, insomma, non nasconde le proprie ambizioni globali e, in Estremo Oriente, pare aver adottato una sorta di “dottrina Monroe” adattata alla realtà asiatica.
Come gli USA considerano il Sud America una sorta di “cortile di casa”, così la Repubblica Popolare fa capire chiaramente che tutto ciò che avviene nei dintorni dei suoi immensi confini rientra nella propria sfera d’interessi. Il caso della crescente tensione con il Giappone per le isole Senkaku/Diaoyu è, da questo punto di vista, emblematico.
Si rammenterà che quando Kim Jong-un fece eliminare lo zio Jang Song-thaek, ex numero due della gerarchia nordcoreana, si notò subito che lo scomparso era per l’appunto ritenuto l’uomo di Pechino a Pyongyang.

E, non a caso, la colpa principale addotta per giustificare la sua esecuzione è quella di aver reso grandi favori economici alla Cina e cospirato con Pechino per indebolire, o addirittura rovesciare, il giovane nipote. Poi uscì la notizia raccapricciante -ma mai confermata- che Jang Song-thaek venne dato in pasto a una muta di cani affamati.
E pure in questo caso si rimarcò che la notizia era filtrata in Occidente grazie a fonti cinesi, in particolare un quotidiano di Hong Kong vicinissimo al governo di Pechino. Se ne dedusse che la Cina era ormai stanca di un alleato piuttosto scomodo, al punto di “ripensare” i rapporti con la Corea del Nord prendendone le distanze.



L’ultima uscita di Wang Yi sembra suffragare in modo assai chiaro l’ipotesi di cui sopra. Il 7 marzo i cinesi hanno deplorato con toni duri il fatto che un missile nordcoreano ha rischiato di colpire un loro aereo civile, e ora aggiungono che una pace stabile e durevole nella confinante penisola è possibile solo grazie alla completa denuclearizzazione. Il che significa un invito esplicito a smantellare l’arsenale nucleare di Pyongyang.
Non solo. Da parte cinese giunge pure un “forte” invito a riprendere i colloqui di pace tra le due Coree, e l’indizio che Pechino non si opporrebbe più alla richiesta di mettere sotto accusa i comportamenti del regime nordcoreano in sede ONU.

Quali saranno le reazioni di Kim Jong-un? E’ un quesito cui nessuno può rispondere con certezza considerata la sua imprevedibilità. Tuttavia l’irritazione del loro ministro degli esteri lascia capire che i cinesi non sono più disposti a proteggere a ogni costo lo scomodo alleato. E che forse sanno di avere a Pyongyang forze “amiche” sulle quali contare.

Michele Marsonet  9/3/14
fonte: http://www.remocontro.it

 

Nessun commento:

Posta un commento