Dunque..... i signori indiani che hanno sequestrato e imprigionato, ed ora trattengono due nostri militari, che hanno manipolato la ricostruzione dei fatti con l'intento di creare prove (chiaramente fasulle) a sostegno delle loro accuse ma hanno distrutto quelle che dimostravano l'innocenza dei due Marò, che hanno continuamente rimandato ogni udienza con assurdi pretesti e ridicole giustificazioni, che a fronte di richieste da parte della magistratura italiana non hanno trasmesso nessun documento processuale a sostegno della ipotesi di colpevolezza, un gesto offensivo che ha pochissimi precedenti così come risulta estremammente offensivo non aver risposto a ben cinque note verbali, l'ultima della Mogherini ......... che continuano a prenderci per il culo con ulteriori rinvii e tortuosi ragionamenti, che ad oggi, 12 settembre 2014, mentre ci avviamo verso il terzo anno di sequestro, non sono stati ancora capaci di presentare un capo d'accusa, nemmeno "uno" straccio di prova........ ebbene, a questi professionisti del gioco delle tre carte che offendono ed umiliano le nostre forze armate e la stessa Nazione, il nostro primo ministro zerbinamente si rivolge offrendo collaborazione con la giustizia indiana, esprimendo stima e fiducia al governo indiano e al loro premier , il nazionalista Modi.*
Impossibile commentare rimanendo nei limiti della più minima educazione e senza otrepassare i confini della volgarità giungendo il centro del suo regno....quindi, un pò a malincuore, mi astengo.
Edoardo Medini
*(ANSA) - ROMA, 12 SET - "Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo Governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti". Lo scrive su twitter il premier Matteo Renzi poco dopo, tra l'altro, dal via libera della Corte suprema indiana all'istanza del team di difesa di Massimiliano Latorre per un rientro in Italia di quattro mesi per un periodo di convalescenza dopo l'ischemia che ha colpito il fuciliere di marina il 31 agosto scorso.
art. del 8 agosto 2014
Marò: i giudici italiani sbloccano la situazione
La recentissima decisione della Procura di Roma di archiviare
il fascicolo a suo Tempo aperto a carico dei due Fucilieri di Marina
trattenuti in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori, cambia
completamente il quadro della situazione dal punto di vista giudiziario:
in Italia non sono più accusati di nulla.
Il Procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo arriva a questa decisione
prendendo atto che rispetto alle dichiarazioni di innocenza dei due
accusati da parte degli inquirenti indiani non è stato trasmesso, a
fronte di due richieste della magistratura italiana, nessun documento
processuale a sostegno della ipotesi di colpevolezza. In sostanza le
autorità indiane “non rispondono” alla magistratura italiana, un gesto
sicuramente offensivo e che ha pochissimi precedenti.
Ma di fatto in questo modo le autorità indiane certificano la loro
impotenza a produrre elementi di prova, o anche semplicemente indiziari
di valenza processuali, a sostegno delle accuse contro i due militari
italiani. E come ho scritto anche recentemente non le producono perché
non le hanno, e se non le hanno sanno anche che i due sono innocenti,
come gli elementi di conoscenza che ormai abbiamo sulla vicenda indicano
con sicurezza da almeno un anno.
La decisione della magistratura è quindi una presa d’atto importante,
che dal punto di vista della conoscenza dei fatti dovrebbe produrre un
effetto immediato e determinante: non esiste più il segreto istruttorio
su alcuni elementi importanti, in particolare le registrazioni radar
della petroliera Enrica Lexie. Ho chiesto di esaminare le registrazioni
radar il 3/7/2013 senza avere risposta, ma ora non c’è più motivo di
tenere quei dati riservati, e quindi rinnoverò la richiesta alla luce
del provvedimento di archiviazione.
Non c’è più ragione alcuna per tenere riservati elementi che
potrebbero mettere la parola fine all’intera vicenda: se la magistratura
si è chiamata fuori faremo noi. L’altro punto è che ora, di fronte alla
impotenza indiana a fornire elementi di riscontro alle accuse, potremo
essere maggiormente incisivi, sia sui media internazionali sia in sede
istituzionale italiana e europea, a far conoscere “Le ragioni
dell’innocenza” e sostenere una richiesta di Commissione di inchiesta in
sede europea sul comportamento delle autorità indiane.
Infine, e questo lo valuterò nei prossimi giorni con l’avvocato,
presentare una querela contro Mr. Freddy Bosco + ignoti per aver
falsamente accusato i due militari italiani dei tragici fatti con false
testimonianze, omissioni, distruzione di reperti giudiziari, formazione
di falsi scenari, etc. Gli elementi che abbiamo per sostenere una accusa
del genere sono ormai imponenti. E li useremo tutti.
Luigi Di Stefano
fonte: http://www.ilprimatonazionale.it/
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