In
effetti è la prima domanda
che viene in mente. E’ qualche giorno che circola l’indiscrezione del
“casco”
dell’Ammiraglio Binelli Mantelli, Capo di Stato maggiore della Difesa.
Lui non ci sta a sentir dire anche lontanamente che le forze armate
vivono il malessere della retribuzione, lui che è capo dell'apparato
militare dal 2012. Non vuole alimentare guerre tra poveri, l'mmirag
Un
incontro quello tra il Co.Ce.R. interforze e l’Ammiraglio di cui non si
conoscono gli esiti se non la frase ormai famosa “IO NON MI TOLGO IL CASCO”. Insomma porte chiuse ed una sola
certezza: nessuna manifestazione, nessuna protesta, ancor meno nessuno sciopero.
E’ un monito conciso ma ricco di interpretazioni, un messaggio che faccia
capire ad eventuali generali che hanno anche lontanamente avuto tentennamenti
di rientrare dentro le scuderie. E’ facile capire il senso del tipo: se non
partecipo io non partecipa nessuno!
Ed allora i forum, facebook, i
blog, si intasano di commenti: “Ma questo generale quanto prende? Che tagli ha
avuto?” Presto detto. Quella del Capo di Stato maggiore della difesa con 482.019,26 euro annui, è la quinta
retribuzione più alta dei manager pubblici, ed evidentemente, non ha subito
tagli. Ed il famoso tetto Renziano dei manager? Lasciamo perdere...
Insomma è comprensibile, è
impossibile aderire ad un protesta contro i tagli se alla fine non ti hanno
tagliato nulla. E di sforbiciate da fare ce ne sarebbero.
Il discorso non fa una piega.
Il problema resta per i figli
del dio minore, che percepiscono annualmente circa un ventesimo dell’Ammiraglio
e sono costretti a deglutire l’amaro calice senza battere ciglio.
Un “comprensibile” invito alla
calma da parte dell’Ammiraglio.
Ma chi comprende le ragioni di
militari e poliziotti?
14 settembre 2014
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