Partito democratico a rischio
spaccatura? Non sarebbe una novità, viste le crisi interne che ne hanno
segnalato la storia recente. Se l'opposizione di Fassina a Renzi è
risaputa e costante (in questi giorni si è rinnovata con la stroncatura
del Def da parte dell'ex sottosegretario all'economia), inaspettata è
stata quella che ha portato al disegno di legge Chiti sulla riforma del
Senato, che si contrappone all'abolizione voluta da Renzi. Un disegno di
legge che non è stato ritirato dai firmatari, nonostante la richiesta
dell'assemblea dei senatori del Pd. Che succede dunque ora, anche
davanti ai malumori di Forza Italia che proprio ieri non ha votato il
calendario dei lavori sul ddl costituzionale del Governo? Ilsussidiario.net lo ha chiesto all'ex direttore de L'Unità Furio Colombo.
Fassina lamenta che il
Def va nella direzione sbagliata e che ci vorrà una manovra correttiva.
Renzi ha già detto che la esclude. Secondo lei chi ha ragione e quali le
principali differenze di impostazione?
La differenza di impostazione
tra i due sta nella velocità. L'idea cioè che ha Renzi che le cose si
fanno in fretta e che la velocità ha più importanza della sostanza.
Però posporre e rinviare è sempre stata una cosa tipicamente negativa dell'Italia.
Senz'altro, però tra il posporre
e fare tutto in fretta ci dovrebbe essere una sana via di mezzo per
fare le cose bene. E' la stessa differenza che c'è tra i bersaglieri che
corrono in una parata ma che quando combattono si fermano a combattere e
smettono di correre. L'osservazione di Fassina in questo senso merita
attenzione. Non parlo da economista per cui non saprei dire chi dei due
ha più ragione da quel punto di vista, mi persuade però la perplessità
di un esperto come lui rispetto a una velocità istantanea di chi crede
al mito della velocità come superiore al mito della qualità.
Fassina ha anche detto che il Def è in continuità con le manovre di Berlusconi del 2011 e con quelle di Monti, è d'accordo?
Purtroppo è vero. L'unica
correzione, che non è da poco, è di aver cercato di favorire certi
gruppi deboli per far pagare di più certi gruppi un po' più forti. Però
rimane quel contenuto punitivo dall'Europa verso l'Italia e punitivo
dall'Italia verso gli italiani. Sarebbe stato bello avere finalmente una
situazione di governo dove si scardinavano questi criteri di punitività
per dare invece un criterio di utilità immediata dal punto di vista
della ripresa
Invece siamo ancora alla ricerca della punizione.
Chi può pagare per quello che
manca pagherà. Sarà il manager, ma pagheranno anche quei gruppi che non
erano così colpevoli e che meglio era se non pagavano.
Ad esempio?
Perché
Ad esempio?
L'abolizione immediata del
Senato mi pare eccessiva. Molto prima del riflettere se è necessario o
no avere due Camere, appare sbagliata per il modo con cui è stato fatta
così su due piedi e soprattutto senza un dibattito svilendo coloro che
volevano aprire quel dibattito e che, attenzione, non erano i senatori
ma persone come Rodotà e Zagrebelsky. La
velocità e l'immediatezza di fare le cose perché si è detto che si fanno
e dunque si devono fare, può magari andare bene per un imprenditore, ma
un po' meno per un presidente del consiglio.
C'è poi l'episodio del
disegno Chiti di riforma del Senato non ritirato nonostante la richiesta
dei senatori del Pd di ritirarlo. Ulteriore segnale di disagio
all'interno del Pd?
Per forza c'è disagio nel Pd.
Non si può annunciare l'abolizione a tutti senatori del Pd compresi
senza aver partecipato a un disegno di riforma della Camera alta e poi
farli anche portatori di quel disegno di abolizione di se stessi.
L'infelicità di questa sequenza non ha a che fare con il mantenere o
riformare il Senato, anche se francamente una idea del Senato del tempo
libero fatto cioè solo nelle ore serali perché durante il giorno i
senatori devono svolgere il lavoro per cui sono stati eletti è una idea
stravagante. Ci sono tanti modi per fare una riforma delle Camere come
in altri paesi ma non il Senato del tempo libero.
Sembra di capire che lei lamenta una mancanza di dibattito interno nel Pd.
Infatti è così. Le direzioni del
Pd sono diventate una tribuna a senso unico, così come le conferenze
stampa di Renzi che sono delle tribune di ascolto, dice ai giornalisti
fate domande veloci e poi quando risponde si prende un quarto d'ora di
tempo per ogni domanda e chiude la conferenza stampa.
C'è poi il fonte Forza Italia, che sta alzando il tiro nei confronti di Renzi.
E' chiaro che si sta alzando il
tono in vista della decisione del giudice sulla pena accessoria sperando
che la posponga o sia incredibilmente tollerante. Personalmente credo
che non succederà niente di importante oggi. Non dico temo perché l'uomo
Berlusconi è effettivamente ridotto ai minimi termini: dico che credo
parteciperà alla campagna elettorale e non credo ci sarà niente di
drammatico nelle cosiddette pene accessorie.
A proposito di elezioni europee, secondo lei come ne uscirà la leadership Renzi? Rafforzata o indebolita?
Devo dire su questo che Renzi ha
la sfortuna di avere le elezioni europee prima di quelle politiche e
questo certamente lo danneggia.
Perché
è come se si alzerà una nebbia su una giornata di sole. La nebbia è
quella dell'anti europeismo, che in gran parte è di destra e prefigura
un grave pericolo sull'Europa. Si tratta di un possibile spostamento che
sembra soltanto anti Europeo ma che in realtà è uno spostamento a
destra dell'Europa. Questo pericolo molto grave Renzi lo deve affrontare
con mezzi impropri: si trova alla testa di un governo che comprende
forze che in realtà non sono così europeiste.
Chi intende?
Non intendo Alfano e i suoi tre
consociati, intendo Forza Italia che mostra di schierarsi con gli anti
europei. Renzi si trova con un doppio avvitamento, uno che lo sostiene e
uno che lo avversa, ci sarà dunque una certa detrazione del successo
che altrimenti avrebbe se ci fossero le elezioni politiche, nonostante
le critiche che io stesso ho fatto. Speriamo che questo insuccesso alle
elezioni europee non sia così forte, dal mio punto di vista la
coalizione anti europea, che prevalentemente è di destra è un pericolo
molto grave.
Che ne pensa della decisione di mettere cinque donne capilista nelle cinque circoscrizioni?
Farei meno espedienti di questo
tipo e darei più sostanza. Si fa troppo spettacolo. Che siano donne o no
francamente non mi importa molto, vorrei fossero persone di talento e
qualità per dire finalmente mandiamo in Europa qualcuno che vale la pena
sia in Europa. Temo che la situazione sia più seria di questo tipo di
trovate a effetto.
Nessun commento:
Posta un commento