Da oggi e fino al 12 maggio l'India sarà impegnata nelle elezioni per il rinnovo del Parlamento.
I
nazionalisti indù contro la dinastia di Indira Gandhi. Da oggi e fino
al 12 maggio l'India sarà impegnata nelle elezioni per il rinnovo del
Parlamento, in una maratona che è definita come "il più grande esercizio
democratico della storia dell'umanità". La prima delle nove tappe
elettorali si terrà in due Stati del nord est, in Assam e Tripura. Le
altre fasi si svolgeranno il 9, 10, 12, 17, 24, 30 aprile e il 7 e 12
maggio. Il processo, che durerà 36 giorni, coinvolgerà 814 milioni di
elettori, di cui circa 100 milioni votano per la prima volta, e si terrà
in 930 mila seggi dalle vette dell'Himalaya fino alle sperdute isole
Andamane e Nicobare. Come nelle precedenti elezioni il voto sarà
elettronico, ma per la prima volta nelle legislative gli elettori
avranno a disposizione un tasto per dichiarare il proprio astensionismo
(chiamato "none of the above", ovvero "nessuno di questi"). A differenza
del 2009, questo voto è monopolizzato dalla sfida tra due leader, il
43enne Rahul Gandhi per il partito del Congresso al potere in India da
dieci anni e il 63enne Narendra Modi, astro emergente del partito
dell'Opposizione indù nazionalista Bharatya janata party (Bjp) e
governatore dello stato modello del Gujarat. C'è poi un 'terzo
incomodo', l'attivista 'anti corrotti' Arvind Kejriwal, di 45 anni,
paragonabile a un 'Beppe Grillo indianò che, dopo l'exploit a New Delhi a
dicembre, ha deciso di lanciare il guanto ai due grandi partiti a
livello nazionale. Varanasi, la città sacra sul Gange conosciuta anche
con il nome di Benares, sarà il cuore della sfida tra Modi e Kejriwal,
entrambi candidati in quella circoscrizione. L'altra novità di rilievo
rispetto al voto di cinque anni fa, che vide la riconferma del partito
dei Gandhi e del premier Manmohan Singh, è la grande presenza di giovani
che hanno costretto i partiti a usare lo strumento dei social network
per raggiungere questa importante fetta di elettorato. Non bisogna poi
dimenticare che il voto avrà ripercussioni anche sulla vicenda dei marò
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone che da oltre due anni sono
trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori del Kerala
scambiandoli per pirati. Il risultato delle urne, che si saprà il 16
gennaio, sarà quindi seguito con grande attenzione da Roma. La campagna
elettorale ha visto un crescendo di toni accesi e di pesanti scambi,
anche con insulti, tra il Congresso e la destra del Bjp. E nel
'tritacarnè della polemica sono entrati anche i due Fucilieri quando
Modi in un comizio ha accusato la Gandhi di "favorirli" e si è chiesto
come mai "non fossero in prigione" ma nell'ambasciata d'Italia a New
Delhi dove risiedono e lavorano. Secondo tutti i sondaggi, il
governatore del Gujarat è dato per favorito, mentre è prevista una
debacle per il Congresso. Nel 2009 le previsioni furono azzeccate, ma
nel 2004 furono smentite clamorosamente dalla rimonta di Sonia Gandhi.
Come in passato, poiché probabilmente nessuno dei partiti conquisterà la
maggioranza assoluta, decisive potranno essere alla fine le alleanze
con i partiti regionali dei maxi Stati: come l'Uttar Pradesh (che conta
ben 80 seggi sui 543 del Lok Sabha), il Bihar e il meridionale Tamil
Nadu.
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