Lo
scorso 4 marzo il Csm avrebbe dovuto designare i 3 nuovi sostituti
procuratori alla Direzione Nazionale Antimafia scelti tra 46 candidati.
Nonostante il curriculum e – soprattutto – nonostante la condanna a
morte decretata da Cosa Nostra nei confronti del pm Nino Di Matteo la
sua domanda alla Dna è stata inizialmente bocciata. Poi, però, è
accaduto qualcosa di inaspettato: ufficialmente per mere questioni
organizzative il dibattito sulla decisione finale è stato spostato a
mercoledì prossimo. Certo è che dal momento della prima bocciatura non
sono mancate le polemiche attorno all’Organo di autogoverno delle toghe.
La società civile ha esternato tutta la sua preoccupazione per
l’isolamento venutosi a creare attorno al magistrato più esposto
d’Italia. I parallelismi con il 1992 sono immediatamente riaffiorati dal
passato. Ed è proprio per evitare che si possano ripetere nuove
tragedie che, in una corsa contro il tempo, c’è chi si fa promotore di
un appello al Presidente della Repubblica. A metterci corpo e anima è la
fotografa palermitana Letizia Battaglia. Il 5 marzo Letizia ha compiuto
80 anni, tanti sono stati gli auguri pervenuti a questa donna da più
parti. Particolare attenzione ha destato quello del Capo dello Stato
Sergio Mattarella. “Cara Letizia – le ha scritto Mattarella –, in
occasione del tuo ottantesimo compleanno ti invio fervidi auguri
ricordando e apprezzando il tuo impegno come reporter e artista nella
promozione dei valori di legalità, convivenza e democrazia. Con viva
cordialità. Sergio Mattarella”.
Ed è proprio a lui che Letizia Battaglia si rivolge oggi. “Caro Presidente – scrive la fotografa palermitana in una lettera inviata al Quirinale –, i Suoi auguri sono stati il regalo più prezioso che ho ricevuto per i miei 80 anni e di questo La ringrazio infinitamente. Oggi, però, Le scrivo per una ragione importante che riguarda il pm di Palermo Nino Di Matteo. Mercoledì prossimo il Csm discuterà definitivamente sulle nomine dei 3 nuovi consiglieri da designare alla Dna dopo che in un primo passaggio la domanda di Di Matteo è stata bocciata. Mi rivolgo a Lei, Presidente, per la sofferenza che ha patito dopo aver perso tragicamente un fratello sotto il piombo mafioso. Quella scena in via Libertà è scritta in maniera indelebile nella mia memoria. Per una stranissima coincidenza del destino quel giorno sono stata testimone, insieme al mio compagno di allora, di quel dramma. So di rivolgermi a chi ha provato un dolore indicibile. Ed è per questo che mi appello a Lei affinché quella sofferenza non debba più ripetersi. Da Presidente del Csm Lei ha pieno titolo per vigilare sulle decisioni che verranno prese in materia di nuove designazioni alla Dna. Mi appello alla Sua persona affinché la bocciatura sulla candidatura di Nino Di Matteo possa essere rivista. Si tratta di dare un segnale forte da parte dello Stato per salvare la vita a questo magistrato condannato a morte da Totò Riina. Come Lei sa meglio di me la Sicilia è una terra che vive di segnali e mai come in questo momento è importante non isolare il pm Di Matteo. La prego, Presidente, ascolti questo appello che raccoglie i timori e le preoccupazioni di tanta gente onesta di questo Paese. Un Suo gesto, una Sua parola possono realmente contribuire a cambiare il corso della storia. I miei occhi hanno visto troppi morti ammazzati, troppe stragi, troppi funerali. Non voglio pensare che tutto questo possa ancora ripetersi perché significherebbe che abbiamo perduto, e che anche noi siamo stati complici. Non voglio altri eroi morti, voglio che Nino Di Matteo possa continuare il suo lavoro da vivo e che anche lui possa vedere rinascere questa terra martoriata.
Confido in Lei, Presidente, con profondo rispetto, tanta speranza e, se mi permette, con tutto il mio amore per quello che farà di rivoluzionario.
Letizia Battaglia
di AMDuemila - 9 marzo 2015
fonte: http://www.antimafiaduemila.com
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