L’India
non è interessata a uno scambio tra i due marò Latorre e Girone e un
gruppo di 18 marinai indiani arrestati dalla Guardia di Finanza italiana
nel canale di Sicilia, sospettati di traffico di droga. ( Corriere della Sera, martedì 21 ottobre 2014 )
_________________
Roma 22 ottobre 2014 - Buona notizia, un eventuale scambio, onestamente, sarebbe stato poco onorevole ed umliante per i nostri fucilieri e credo che questa soluzione non sia stata mai presa in seria considerazione dagli azzecca-garbugli indiani, nè tantomeno da quelli nostrani. Ma quale "exit strategy" ?
Difficile anche solo immaginare che l'India riconosca le schifezze compiute da politici e organi di polizia nel Kerala per incastrare i nostri Marò.
Una soluzione che accontenti le due parti, altrettanto difficile, l'India comunque ci rimetterebbe di più, ed è in gioco l'ambizione ad avere un posto come membro permanente del consiglio di sicurezza dell'ONU.
Battere finalmente i pugni sul tavolo ed abbracciare con determinazione le ragioni dell'innocenza, e non sono poche, mettendo da parte gli intrecci economi/commerciali?
L'Italia ha già dimostarto di non volerlo fare quando per la seconda volta, nel marzo 2013, ha rispedito i due fucilieri in India, forse con qualche assicurazione o promessa: " “Abbiamo ubbidito ad un ordine, abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta, e oggi siamo ancora qui”, questa la denuncia di Salvatore Girone fatta con voce ferma, dura, a tratti rabbiosa, nella video conferenza del 2 giugno 2014.
Difficile anche solo immaginare che l'India riconosca le schifezze compiute da politici e organi di polizia nel Kerala per incastrare i nostri Marò.
Una soluzione che accontenti le due parti, altrettanto difficile, l'India comunque ci rimetterebbe di più, ed è in gioco l'ambizione ad avere un posto come membro permanente del consiglio di sicurezza dell'ONU.
Battere finalmente i pugni sul tavolo ed abbracciare con determinazione le ragioni dell'innocenza, e non sono poche, mettendo da parte gli intrecci economi/commerciali?
L'Italia ha già dimostarto di non volerlo fare quando per la seconda volta, nel marzo 2013, ha rispedito i due fucilieri in India, forse con qualche assicurazione o promessa: " “Abbiamo ubbidito ad un ordine, abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta, e oggi siamo ancora qui”, questa la denuncia di Salvatore Girone fatta con voce ferma, dura, a tratti rabbiosa, nella video conferenza del 2 giugno 2014.
Parole riprese, solo in parte, dall'Ammiraglio Accame, come si evince in un articolo centrato sulle "Regole di ingaggio", di Il Caramellaro, (http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=23593) per avvalorare alcune osservazioni e rischieste sulle suddette regole, e rilanciare la perizia tecnica di Abbo, un improbabile e fantasioso
spiattellamento dei proiettili che avrebbero colpito i due pescatori, chi ha seguito la vicenda sa di cosa si tratta: ".... Accame riaffermava il principio che ".. tali regole di ingaggio hanno un particolare interesse legittimo per
le associazioni che rappresenta e che la conoscenza delle regole
d’ingaggio è particolarmente necessaria, tra l’altro, in relazione a
quanto hanno affermato i marò nella conferenza stampa del 2 giugno circa
gli ordini ricevuti. Ordini che certamente riguardano il tema del tiro
dissuasivo effettuato, che ha portato presumibilmente alla morte dei due
pescatori indiani..." "
Un peccato che anche in questa occasione si eviti di sottolineare incongruenze e lati oscuri, e nemmeno tanto, di questa indecente vicenda; peccato che un "Principe Del Mare" non difenda i suoi uomini ma si ostini, di fatto, a voler ritenere i due Sottufficiali, anche se involontariamente, autori della morte dei due pescatori, pur di avvalorare le sue osservazioni sulle regole di ingaggio ritenute poco chiare; e peccato che si voglia, credo volutamente, porre l'accento su "ordini ricevuti" e non anche su "abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta"
Tutti i militari eseguono ordini ... ma cosa era stato assicurato, e cosa era stato chiesto per convincerli a rientrare in India.
Intanto continuare a prediligere la via diplomatica .. sembra tempo perso; denunciare l'India presso i competenti organismi internazionali.... nemmeno a parlarne; avviare finalmente l'arbitrato internazionale ......... si prospetterebbero tempi lunghi, e non si capisce perchè non sia stato fatto subito; un accordo consensuale ......... come crederci, se non sbaglio le ultime parole di Modi sono state quelle rivolte a Renzi nel corso di un colloquio telefonico: “Bisogna che impariate ad accettare i tempi della nostra magistratura”
Fa veramente rabbia, nel seguire questa vergognosa vicenda, continuare a porsi lo stesso interrogativo: Perchè all'Enrica Lexie fu dato l'ordine di invertire la rotta ed entrare nelle acque territoriali indiane? Perchè fu permesso alle autorità indiane di salire su una nave battente bandiera italiana e quindi territorio italiano?
Nonostante tutte le giustificazioni che si sono volute dare, senza quella sciagurata, incomprensibile ed inperdonabile decisione, che sa di "intelligenza con il nemico", questa vicenda non avrebbe mai avuto inizio.
E dopo questi errori iniziali, perchè i due fucilieri sono stati restituiti all'India dopo che era stato deciso di trattenerli, con validissime motivazioni, In Italia ?
Nel frattempo, dopo quasi tre anni, a parte il susseguirsi di illazioni e il fuoco amico che non manca mai, tutto tace ... nulla accade, diplomazia, politica, e suppongo vertici militari, dicono di lavorare tutti i giorni per risolvere la vicenda, ma con discrezione ... in silenzio.
Un assordante silenzio, e in fondo al tunnel non si vede nessuna luce.
di Edoardo Medini
Un peccato che anche in questa occasione si eviti di sottolineare incongruenze e lati oscuri, e nemmeno tanto, di questa indecente vicenda; peccato che un "Principe Del Mare" non difenda i suoi uomini ma si ostini, di fatto, a voler ritenere i due Sottufficiali, anche se involontariamente, autori della morte dei due pescatori, pur di avvalorare le sue osservazioni sulle regole di ingaggio ritenute poco chiare; e peccato che si voglia, credo volutamente, porre l'accento su "ordini ricevuti" e non anche su "abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta"
Tutti i militari eseguono ordini ... ma cosa era stato assicurato, e cosa era stato chiesto per convincerli a rientrare in India.
Intanto continuare a prediligere la via diplomatica .. sembra tempo perso; denunciare l'India presso i competenti organismi internazionali.... nemmeno a parlarne; avviare finalmente l'arbitrato internazionale ......... si prospetterebbero tempi lunghi, e non si capisce perchè non sia stato fatto subito; un accordo consensuale ......... come crederci, se non sbaglio le ultime parole di Modi sono state quelle rivolte a Renzi nel corso di un colloquio telefonico: “Bisogna che impariate ad accettare i tempi della nostra magistratura”
Fa veramente rabbia, nel seguire questa vergognosa vicenda, continuare a porsi lo stesso interrogativo: Perchè all'Enrica Lexie fu dato l'ordine di invertire la rotta ed entrare nelle acque territoriali indiane? Perchè fu permesso alle autorità indiane di salire su una nave battente bandiera italiana e quindi territorio italiano?
Nonostante tutte le giustificazioni che si sono volute dare, senza quella sciagurata, incomprensibile ed inperdonabile decisione, che sa di "intelligenza con il nemico", questa vicenda non avrebbe mai avuto inizio.
E dopo questi errori iniziali, perchè i due fucilieri sono stati restituiti all'India dopo che era stato deciso di trattenerli, con validissime motivazioni, In Italia ?
Nel frattempo, dopo quasi tre anni, a parte il susseguirsi di illazioni e il fuoco amico che non manca mai, tutto tace ... nulla accade, diplomazia, politica, e suppongo vertici militari, dicono di lavorare tutti i giorni per risolvere la vicenda, ma con discrezione ... in silenzio.
Un assordante silenzio, e in fondo al tunnel non si vede nessuna luce.
di Edoardo Medini
Nessun commento:
Posta un commento