Monselice, 2 marzo 2016.
Quatto anni di silenzi, di domande e
di mancate risposte. Quattro anni di profonda e ripugnante vergogna,
ingiustizie nelle azioni da parte di due Stati, l' Italia e l' India,
che quasi sembra radicato addirittura una sorta di dileggio da parte di
quest'ultimo Paese nei confronti di uno Stato occidentale che con l'
India ha solo e forse avuto la "colpa" di occupare piccoli spazi di
qualche migliaio di prigionieri militari italiani, durante la seconda
guerra mondiale.
Se fosse così è talmente puerile e ridicolo il pregiudizio che l' India
avrebbe nei nostri confronti, che la stessa storia, se avesse un'anima,
si ribellerebbe persino!
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
sono prigionieri di un paradossale complotto diplomatico, a mio avviso,
con un pretestuoso inganno su cui aleggia, per azioni commesse, dove
purtroppo ci sono di mezzo dei morti, uno scenario assurdo, fatto di
carte, vertenze legali infinite, tribunali e processi inesauribili!
E' una brutta storia questa vicenda,
perchè è una situazione che non ha un senso. Sono passati quattro anni e
questi poveri militari di Marina sono avvitati a fallimenti di
burocrazie incrostate ad un sedime di tanta omertà. Si sono viste
schiene girate da entrambe le parti, fin troppe e questa vicenda è
destinata a raggiungere, se andrà bene, i sei anni, fino al 2018, da
quando, maledettamente, è iniziata questa sciagurata avventura, soltanto
quando l' Alto arbitrato internazionale, forse, potrà mettere la parola
fine.
Violando tutti i principi cardini di una
difesa leggittima di questi due militari, invischiati in una vicenda, a
mio avviso più grossa di loro, fin'ora nessuno ha pagato, io dico per
loro. Purtroppo spiace confermare quanto l'imbarazzo sia tale da parte
delle stesse televisioni pubbliche che, prese da altre situazioni molto
gravi, fenomeni sociali, soprattutto, a cui i governanti, anche di altre
Nazioni, tentano di trovare una giusta strada per uscire da situzaioni
disastrose, non si occupano più dei nostri fucilieri di Marina e, nel
frattempo, a nessuno è stato "presentato il conto" per saldare un grande
debito, una lacuna, più appropriatamente, una voragine.
C'è un silenzio che stramazza al suolo
che è impressionante, non so se per indifferenza, o perchè l'asse dei
problemi si è spostata ad altre situazioni, per cui chi tace continua a
farlo di fronte all'impotenza, senz'altro di una collettività nazionale
che però è molto arrabbiata!
di Adalberto de' Bartolomeis - 2 marzo 2016
fonte: http://www.trentinolibero.it
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