Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo “cruscotto giornaliero”
segnala che sono ripresi gli sbarchi di migranti. E che, dal 26
settembre ad oggi, sono addirittura più numerosi rispetto allo scorso
anno. Questo accade dopo che per quasi tre mesi (da luglio a fine
settembre, appunto) si era registrato un crollo di arrivi.
Gli osservatori internazionali se ne erano da subito domandati il motivo. Da qualche settimana è emersa la possibilità che il governo italiano avesse pagato le milizie e le brigate che
controllano parte della Libia affinché istituissero una sorta di
“blocco navale”. Il notevole calo di sbarchi non si poteva infatti
spiegare con il codice di condotta per le ONG, ed è noto che il governo
di Tripoli non controlla da solo il territorio.
Questa tesi è stata avvalorata da più di una fonte, oltre che da noti media quali Associated Press, New York Times e Washington Post: i quali hanno preso una posizione molto dura sull’accordo, sempre negato dalle istituzioni italiane.
Secondo il Ministro dell’Interno Minniti il calo di sbarchi sarebbe
infatti dovuto agli accordi stretti tra l’inverno e la primavera con il
governo ufficiale libico, a quelli con i sindaci di diverse città
costiere e al potenziamento oltre che all’addestramento (che ormai dura
da mesi) della “Guardia Costiera Libica”. Anche se è difficile stabilire
cosa si intenda con ciò, dato che la difesa dei mari del Paese
nordafricano è spesso affidata a mercenari che – come testimoniato dai
rapporti di Amnesty International e non solo – rischiano di mettere in
pericolo le vite di coloro che dovrebbero salvare in mare.
La versione di Minniti, però, non convince proprio a causa di questa
nuova ondata di sbarchi: non c’è stata infatti alcuna modifica degli
accordi “ufficiali”. Al contrario, come testimoniato da Francesca
Mannocchi per L’Espresso,
sarebbero da tempo in corso degli scontri a Sabratha tra le brigate
della zona e i gruppi di trafficanti. Sabratha è uno dei maggiori centri
per quanto riguarda le partenze nonché la gestione del traffico di
esseri umani da-e-per la Libia.
Non è affatto escluso che gli scontri armati e le violenze siano
riconducibili al presunto intervento italiano che, appoggiando e pagando
le brigate, avrebbe spostato i delicati equilibri di controllo del
territorio. La situazione conferma l’idea secondo la quale affidarsi a
tali forze per fermare l’arrivo di migranti non è solo umanamente
deprecabile – viste le condizioni in cui i fuggitivi vengono tenuti in
Libia – ma anche irragionevole: significa dipendere da soggetti
imprevedibili che sfuggono spesso al controllo di qualsiasi autorità.
Italiana o libica.
fonte: https://www.agoravox.it
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