29 Febbraio 2016
Stefano Tronconi
Nel lungo post di settimana scorsa (mi scuso per la lunghezza dei miei scritti, ma è purtroppo una quasi inevitabile conseguenza della complessità della vicenda) ho cercato di spiegare come ed in che termini sia possibile guardare con qualche ottimismo agli sviluppi attesi per le prossime settimane.
In considerazione tuttavia del sempre minore interesse che rilevo per quanto vado scrivendo sulla vicenda, mi sembra ormai inutile continuare con ulteriori approfondimenti.
Attenderò dunque anch'io le concrete novità sul campo previste, purtroppo, non prima di fine Marzo.
Anche perché il ricorso all'arbitrato internazionale ha incanalato la vicenda in un percorso pressoché blindato ed obbligato ed ha sostanzialmente messo fuorigioco (per la durata della procedura arbitrale) la strategia della rivendicazione dell'innocenza dei due fucilieri di marina.
Rivendicazione dell'innocenza che io avevo sempre vanamente sostenuto come esigenza prioritaria, anche contro l'opinione della quasi totalità dei cosiddetti 'esperti' che hanno invece sempre spinto verso l'arbitrato sulla titolarità della giurisdizione.
Il ricorso all'arbitrato internazionale sulla giurisdizione, come purtroppo è apparso chiaro nell'ultimo anno ed in particolare dopo il verdetto del Tribunale del Mare di Amburgo dello scorso Agosto, ha lasciato nella mani dell'India ogni decisione sui tempi del rientro di Salvatore.
Speriamo dunque che la prossima occasione sia quella buona in cui governo e Corte Suprema indiani si muovano in modo coordinato per favorire il rientro di Salvatore.
Speriamo che il gruppo poltico-criminale indiano che ha sequestrato Girone e Latorre non riesca a trovare nuovamente il modo di mettersi di traverso.
E speriamo che il governo e le istituzioni italiane non combinino altri 'pasticci'.
So che è desolante doversi ridurre a tali 'speranze' per ottenere il rientro in Italia di Salvatore Girone, un soldato sequestrato mentre era in servizio per lo Stato italiano, vittima di accuse inventate e del tutto innocente.
Ma purtroppo questa è l'Italia di oggi. Paese, sì patria di Macchiavelli, ma Paese ormai da decenni nelle mani di Azzeccagarbugli vari e sempre più orfano di ogni traccia di intelligenza e capacità operative a livello politico e diplomatico.
fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79?fref=ts
Nel lungo post di settimana scorsa (mi scuso per la lunghezza dei miei scritti, ma è purtroppo una quasi inevitabile conseguenza della complessità della vicenda) ho cercato di spiegare come ed in che termini sia possibile guardare con qualche ottimismo agli sviluppi attesi per le prossime settimane.
In considerazione tuttavia del sempre minore interesse che rilevo per quanto vado scrivendo sulla vicenda, mi sembra ormai inutile continuare con ulteriori approfondimenti.
Attenderò dunque anch'io le concrete novità sul campo previste, purtroppo, non prima di fine Marzo.
Anche perché il ricorso all'arbitrato internazionale ha incanalato la vicenda in un percorso pressoché blindato ed obbligato ed ha sostanzialmente messo fuorigioco (per la durata della procedura arbitrale) la strategia della rivendicazione dell'innocenza dei due fucilieri di marina.
Rivendicazione dell'innocenza che io avevo sempre vanamente sostenuto come esigenza prioritaria, anche contro l'opinione della quasi totalità dei cosiddetti 'esperti' che hanno invece sempre spinto verso l'arbitrato sulla titolarità della giurisdizione.
Il ricorso all'arbitrato internazionale sulla giurisdizione, come purtroppo è apparso chiaro nell'ultimo anno ed in particolare dopo il verdetto del Tribunale del Mare di Amburgo dello scorso Agosto, ha lasciato nella mani dell'India ogni decisione sui tempi del rientro di Salvatore.
Speriamo dunque che la prossima occasione sia quella buona in cui governo e Corte Suprema indiani si muovano in modo coordinato per favorire il rientro di Salvatore.
Speriamo che il gruppo poltico-criminale indiano che ha sequestrato Girone e Latorre non riesca a trovare nuovamente il modo di mettersi di traverso.
E speriamo che il governo e le istituzioni italiane non combinino altri 'pasticci'.
So che è desolante doversi ridurre a tali 'speranze' per ottenere il rientro in Italia di Salvatore Girone, un soldato sequestrato mentre era in servizio per lo Stato italiano, vittima di accuse inventate e del tutto innocente.
Ma purtroppo questa è l'Italia di oggi. Paese, sì patria di Macchiavelli, ma Paese ormai da decenni nelle mani di Azzeccagarbugli vari e sempre più orfano di ogni traccia di intelligenza e capacità operative a livello politico e diplomatico.
fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79?fref=ts
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