Nuove rivelazioni dalla ricerca informatica autorizzata dalla procura di Cremona
Nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona, alcuni peritici informatici hanno portato alla luce nuovi casi di combine, che riguardano partite inedite, alcune risalenti addirittura al 2007. Nell'occhio del ciclone ci sarebbe pure il Sassuolo.
Il procuratore Di Martino ha chiesto la ricerca di alcune parole chiave
in oltre 200 apparecchi elettronici (pc, cellulari e tablet) di
proprietà degli indagati.
Le parole chiave che il procuratore del tribunale di Cremona Roberto di Martino
ha chiesto di cercare negli apparecchi informatici sequestrati a
calciatore ed ex nell'ambito della maxi inchiesta sul calcioscommesse
sono 19: abbraccio, assegni, beppe, bolognesi,
cambiale, cervia, civ, garanzia, gol-gol, handicap, makelele, over,
ovetto, pareggio, under, uovo grande, uovo piccolo, vittoria,
zingari-zingaro. Nella richiesta del pm si chiedeva di passare al
setaccio tutti i dispositivi elettronici "che potrebbero contenere
elementi di grande rilievo per le indagini, in particolare documentanti
rapporti tra gli indagati diretti a concludere accordi per la
manipolazione delle partite di calcio o finalizzati a movimentare le
somme destinate alla corruzione o costituenti il risultato delle vincite
delle scommesse".
Parte dei risultati è stata consegnata oggi durante l'incidente probatorio disposto dal gip Guido Salvini su richiesta del procuratore Roberto di Martino. Dagli accertamenti è finora emerso che negli apparecchi di 27 indagati sono state trovate le parole chiave che il procuratore aveva chiesto di cercare. Si tratta di sms e chat in alcuni casi con personaggi non emersi finora dall'inchiesta o in altri casi con indagati ai quali invece non erano stati sequestrati gli apparecchi informatici.
Parte dei risultati è stata consegnata oggi durante l'incidente probatorio disposto dal gip Guido Salvini su richiesta del procuratore Roberto di Martino. Dagli accertamenti è finora emerso che negli apparecchi di 27 indagati sono state trovate le parole chiave che il procuratore aveva chiesto di cercare. Si tratta di sms e chat in alcuni casi con personaggi non emersi finora dall'inchiesta o in altri casi con indagati ai quali invece non erano stati sequestrati gli apparecchi informatici.
Le perizie hanno rilevato altri particolari. Ad esempio, Stefano Mauri, capitano della Lazio, non ha fornito il pin del suo telefonino e senza quel numero i periti, per ora, non hanno potuto esplorare l'apparecchio. Stessa cosa è accaduta con Ivan Tischi, ex del Pescara, e Mauro Bressan, ex della Fiorentina, considerato il braccio destro di Amir Gegic, uno dei capi degli zingari e uomo chiave dell'inchiesta. Le perizie sugli apparecchi di Massimo Erodiani, allibratore di Pescara, e di Mario Bruni, ex commercialista di Beppe Signori, hanno fatto emergere numerosi scambi di informazioni su partite vecchie e nuove. Gli accertamenti sul pc di Bruni hanno svelato un enorme giro di denaro nell'ambito del calcioscommesse. La copia forense relativa alle analisi sul pc di Antonio Conte, ora allenatore della Nazionale, è risultata illeggibile. Inoltre i periti non sono riusciti a decifrare, perché scritti in una lingua sconosciuta persino al traduttore di Google, le conversazioni trovate sugli apparecchi di Luca Burini, ex manager che da vent'anni lavorava in Cina come promoter per società bolognese che produce lastre di ceramiche, accusato di riciclaggio di denaro insieme con Beppe Signori, Luigi Sartor e al suo commercialista Daniele Ragone. Le perizie devono ancora essere completate. I risultati verranno illustrati all'udienza del 29 ottobre.
3 ottobre 2014
fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it
Nessun commento:
Posta un commento