CAPITALE SOTTO ASSEDIO
Per volere di Marino gli stranieri non finiranno solo nel quartiere dei Parioli. Saranno spostati anche nelle zone di Trionfale, Africano, Ostia e Infernetto
Parioli e Africano, Ostia e Infernetto, Trionfale e Primavalle. Sono
questi i quartieri che più degli altri potrebbero apprestarsi a
ricevere, nei prossimi giorni (se non nelle prossime ore) i rifugiati
politici che oggi affollano i centri di accoglienza in larga parte
situati a Roma Est, fra Torre Angela, Borghesiana e Ponte di Nona fino a
Corcolle. È allo studio del Dipartimento Servizi Sociali un processo di
riorganizzazione geografica per provare a ridistribuire in maniera più
omogenea sul territorio cittadino le strutture aderenti al programma
Sprar per l’accoglienza dei rifugiati. A fronte di una presenza nel
Municipio VI di 1.423 posti in 19 strutture, infatti, ci sono interi
territori della Capitale dove ad oggi il campo è completamente sgombro.
Il progetto prevede in tutta la città 3.192 posti fra adulti (3.151),
minori (35) e disabili (6). In questo senso la sproporzione è evidente.
Il paradosso è riconducibile al processo di affidamento: le cooperative
producono domanda di ammissione al ministero dell’Interno già avendo
gli edifici a disposizione e gli «agganci» con i proprietari sono sempre
gli stessi. Municipi come il II (Parioli-San Lorenzo), come il X
(Ostia) e come il XIV (Monte Mario-Primavalle) per il momento hanno
evitato il problema, ma anche i territorio del XI (Marconi-Magliana) e
del VII (Appio-Tuscolano) possono dirsi «fortunati», con 30 e 74 posti
assegnati. Fortunati, ma anche indiziati per una possibile
ricollocazione. «Stiamo esaminando il da farsi insieme alle cooperative -
afferma l’assessore capitolina ai Servizi Sociali, Rita Cutini - Non è
facile, bisogna trovare gli edifici. Condivido con il sindaco Marino la
necessità di alleggerire alcuni territori. Viaggiamo comunque su numeri
molto più bassi rispetto al passato e l’allarmismo di questi giorni è
infondato».
Ma cosa ne pensano i presidenti dei Municipi? «Ci avete sgamato, ora i
centri di accoglienza ce li porteranno tutti qui», dice scherzando
Valerio Barletta, del XIV. Che poi si fa serio: «Noi stiamo già facendo
la nostra parte. Penso, ad esempio, al campo rom di via Cesare
Lombroso». Il minisindaco apre poi alla collaborazione. Ma a una
condizione: «Se chiamati in causa, ci adegueremo. Ma non prima di averne
parlato con la cittadinanza». Proprio l’assenza di dialogo che lamenta
da settimane il presidente del VI, Marco Scipioni, il quale si è visto
arrivare pullman di migranti senza essere avvertito: «Spero che stavolta
il procedimento sia diverso», chiosa Barletta.
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