I pirati somali che trattenevano prigioniero il giornalista scrittore Michael
Scott Moore lo hanno rilasciato. L’uomo venne catturato il 18 gennaio
del 2012 a Galkayo mentre si trovava in Somalia per raccogliere
materiale per un libro sulla pirateria somala grazie a fondi raccolti
tramite la rivista, The Atlantic che tratta di pirateria marittima.
Con molta probabilità era trattenuto nella regione di Hobyo. Il suo
rilascio sembra sia stato ottenuto grazie alla mediazione di saggi
locali. Anche se non ci sono conferme su un eventuale riscatto pagato
per ottenere il suo rilascio la gang del mare che lo teneva prigioniero
a terra in un luogo nascosto aveva chiesto un riscatto milionario, 20
mln di dollari. Denaro che difficilmente sembra possibile che i banditi
somali possono averci rinunciato. E’ questo lo scopo unico della loro
attività criminale ottenere denaro in cambio del rilascio degli ostaggi.
Gli Stati Uniti però, si sono sempre dimostrati contrari a pagare un
riscatto. Questo, a differenza di altri Paesi come Italia, Spagna che
invece, hanno pagato, in più occasioni, ai pirati somali riscatti
milionari per ottenere il rilascio di loro concittadini rapiti.
Però,
Moore aveva anche la cittadinanza tedesca e in Somalia era entrato con
il passaporto tedesco. Infatti, sembra che delle trattative per il suo
rilascio si siano occupati funzionari tedeschi anche se coadiuvati da
colleghi statunitensi. Il giornalista, lavorava per il società
editrice tedesca, Spiegel Media Company. Nel corso della sua prigionia i
carcerieri hanno diffuso diverse volte sue foto e video. Di
recente i carcerieri del giornalista avevano diffuso come prova in vita
del reporter, un video, dopo le voci circolanti di una sua possibile
morte e avevano anche sollecitato il pagamento di un riscatto altrimenti
avevano minacciato di venderlo ai miliziani filo al Qaeda degli al
Shabaab. La
prigionia è un vero inferno che lascia un segno indelebile nell’anima,
nella mente e nel corpo di ogni ex ostaggio. In genere viene trascorsa
in solitudine. Per un breve periodo però, Moore l’ha trascorsa anche in
compagnia. Con lui, per quasi un anno, due ostaggi di nazionalità delle
Seychelles catturati dai pirati somali e trattenuti fino a quando, per
il loro rilascio, è stato pagato il riscatto richiesto, almeno 2 mln di
dollari. Dopo il rilascio Scott
Moore è apparso molto provato da tutti questi mesi di prigionia. Ora si
trova nella capitale somala, Mogadiscio in attesa di rientrare in
Patria e poter riabbracciare i suoi cari.
Ferdinando Pelliccia - 24 settembre 2014
fonte: http://www.liberoreporter.it
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