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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

27/02/15

Terrorismo. Pansa, davanti a una verità risponde con una bugia



Terrorismo, il Coisp dopo l’audizione di Pansa alla Camera:  “Ha detto che il nostro Paese è più esposto del passato ma che noi siamo pronti ad affrontare l’Isis… A una verità, risponde con una bugia!”

alessandro-pansa-polizia

Italia. “Terrorismo che avanza e Italia pronta alla sfida? Ma niente affatto. Organici di Polizia sottodimensionati, impegni che proliferano, concorsi fermi ed assunzioni bloccate per i prossimi due anni, intelligence in grave sofferenza soprattutto per la carenza di circa 24.000 Ufficiali di Polizia giudiziaria, uffici strategici per l’attività di prevenzione del terrorismo che viaggiano verso la chiusura, ed una scarsità di mezzi come non se ne vedeva da anni. No. Non siamo affatto pronti ad affrontare l’Isis. Per farlo servirà ben altro delle parole al vento di Autorità che si preoccupano più di fare bella figura agli occhi degli altri che dell’incolumità dei propri Uomini. E servirà molto altro rispetto a Decreti che dovrebbero fronteggiare l’emergenza con immediatezza, quando invece il problema è strutturale e richiede risposte che adeguino l’intero Sistema Sicurezza agli standard internazionali rispetto ai quali appariamo quasi ridicoli soprattutto in tema di terrorismo”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo le dichiarazioni del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, il quale ieri in un’audizione alle Commissioni parlamentari  riunite Giustizia e Difesa alla Camera sul decreto legge di contrasto al terrorismo che dev’essere convertito in legge ha affermato che c’è un “fattore di rischio molto più accentuato” per l’Italia “rispetto al passato”   per quanto riguarda il terrorismo internazionale. Secondo Pansa infatti il nostro Paese è oggi “più esposto” perché “i teatri di guerra sono molto più vicini a noi” e c’è una forte “complessità dello scenario degli attori coinvolti”. “Il fenomeno terrorismo ha evidenziato figure nuove come combattenti all’estero o lupi solitari” sui quali, ha sottolineato Pansa, “abbiamo richiesto al Governo, che ha raccolto le nostre istanze,      strumenti per contrastare al meglio queste nuove fenomenologie”. Tra questi strumenti la possibilità di sanzionare chi si arruola ed anche chi si addestra da solo, magari accedendo a documenti su internet;la realizzazione di black list di siti internet; le misure di prevenzione come il ritiro del passaporto.  Solo tre giorni fa i media avevano riportato un’altra importante dichiarazione del Capo della Polizia che aveva affermato come il Sistema, a suo dire, sia pronto ad affrontare la sfida posta dall’Isis.
“La verità pronunciata ieri – insiste Maccari –  rende ancor più evidente e ancor più grave la bugia   detta in precedenza. In Italia, grazie alla confusione che regna sovrana in ogni dove, abbiamo Reparti  che operano senza gli strumenti operativi minimi; abbiamo una legislazione che non ci consente di fronteggiare con la dovuta fermezza situazioni di rischio; abbiamo immigrati che si rifiutano di farsi fotosegnalare             che se ne vanno allegramente in giro per il Paese; abbiamo centinaia di migliaia di siti altamente sensibili da proteggere con un numero di uomini insufficiente persino per i più banali turni di servizio; abbiamo colleghi che non sono equipaggiati né addestrati secondo precisi protocolli operativi neppure per fronteggiare  gli impegni di casa nostra figuriamoci i terroristi! E potremmo continuare a lungo… Ora, la domanda è del tuto retorica: veramente si può pensare che siamo pronti a fronteggiare il terrorismo internazionale così?”.
“La verità è una e una sola – conclude Maccari -, per garantire ad un Paese di farsi trovare pronto di fronte a tali nuovi pericoli bisogna investire soldi, soldi e soldi. Se le chiacchiere servissero a combattere il terrorismo saremmo in una botte di ferro… ma purtroppo non è così. Servono soldi, come ci hanno dimostrato  gli altri Paesi che pur dovendo fronteggiare la crisi proprio come noi, hanno scelto senza se e senza ma   di non sacrificare la sicurezza pubblica, facendoci sfigurare una volta di più per le nostre manovre tutta aria fritta ma praticamente inutili in concreto”.

27 febbraio 2015
fonte: http://www.liberoreporter.it

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