'' ..da quando, un anno fa, ha ottenuto il voto di fiducia Renzi ne ha chiesti un’altra quarantina per far approvare, senza discussioni o quasi, leggi e decreti che non al governo ma al parlamento spetterebbe fare.. ''
Nella
polemica con Matteo Renzi il segretario della Fiom, Maurizio Landini,
tra tanti argomenti giusti e pienamente condivisibili, ne ha usato uno
improprio: “Non è stato eletto” alla carica che ricopre. È lo stesso
argomento adoperato frequentemente anche da esponenti dell’opposizione,
che Renzi non ha mai rintuzzato ma che questa volta, a un uomo di
sinistra, non ha lasciato passare liscio. E ha replicato: “Ricordo che
l'Italia è una Repubblica parlamentare e che è il Parlamento ad
assicurare la fiducia al governo".
Renzi
ha ragione di richiamarsi alla Costituzione. Nella quale è scritto,
infatti, che il presidente della Repubblica affida a un cittadino che ne
abbia i requisiti (ma non necessariamente eletto dai cittadini)
l’incarico di presidente del Consiglio con il mandato di proporgli una
lista di ministri per la formazione di un governo che potrà entrare in
funzione solo dopo aver ricevuto l’investitura dal voto di fiducia
delle due Camere.
Ma
è facile rinfacciargli che da quando, un anno fa, ha ottenuto il voto
di fiducia Renzi ne ha chiesti un’altra quarantina per far approvare,
senza discussioni o quasi, leggi e decreti che non al governo ma al
parlamento spetterebbe fare. E la presidente Boldrini si è preso qualche
insulto per averlo ricordato, sia pur con molto (troppo) garbo.
Insomma,
che l’Italia è una repubblica parlamentare, Renzi se ne ricorda solo
quando gli fa comodo. Per il resto considera le Camere un intralcio,
come Berlusconi. E non gli basta eliminarne (o quasi) una: vuole che
anche quella che rimane sia composta in maggioranza da nominati da lui.
Il guaio è che nemmeno la sinistra del suo partito fa ciò che dovrebbe
per ricordarglielo.
di Ennio Simeone 25 Febbraio 2015
fonte: http://www.altroquotidiano.it
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