La misura sembra essere proprio colma. Oramai gli appartenenti all’Arma
dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Polizia di Stato, al
Corpo della Guardia Forestale, alla Polizia Penitenziaria, ai Vigili del
Fuoco, all’Esercito Italiano, alla Marina Militare ed all’Aeronautica
Militare sono stanchi del blocco degli stipendi ed in diversi modi fanno
sentire la propria voce. Non c’è sindacato o rappresentanza
militare che non abbia posto l’accento su detto gravoso problema. Il
costo della vita aumenta ed i soldi son pochi.
Noi consci di detti ed altri problemi abbiamo scritto al Presidente
del Consiglio Matteo Renzi ed a Beppe Grillo per il tramite del
Vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio
L’ultimo appello lo apprendiamo da FICIESSE.
“Caro Renzi,
forse hai già sentito la mia voce quando hai composto il numero di emergenza perchè pensavi di essere in pericolo: era notte ed io ti ho rassicurato, mandando a casa tua altri come me a controllare che fosse tutto a posto;
forse hai già incrociato il mio sguardo, in un torrido pomeriggio d’agosto, mentre andavi in vacanza ed io ero lì, sul ciglio della strada, con al fianco un mitra ed un altro collega, pronto ad intervenire in caso di bisogno;
forse hai sentito parlare di me, al telegiornale o alla radio, quando ho sequestrato tanta droga che avrebbe reso triste la vita di tanti giovani ragazzi;
probabilmente hai visto già la mia divisa piegata su una bara, quando ho sacrificato la mia vita per il mio Paese;
probabilmente hai letto il mio nome sui verbali di arresto di un pericoloso latitante, dopo mesi di duro appostamento, rinunciando agli affetti a me più cari, alla mia famiglia.
forse hai già sentito la mia voce quando hai composto il numero di emergenza perchè pensavi di essere in pericolo: era notte ed io ti ho rassicurato, mandando a casa tua altri come me a controllare che fosse tutto a posto;
forse hai già incrociato il mio sguardo, in un torrido pomeriggio d’agosto, mentre andavi in vacanza ed io ero lì, sul ciglio della strada, con al fianco un mitra ed un altro collega, pronto ad intervenire in caso di bisogno;
forse hai sentito parlare di me, al telegiornale o alla radio, quando ho sequestrato tanta droga che avrebbe reso triste la vita di tanti giovani ragazzi;
probabilmente hai visto già la mia divisa piegata su una bara, quando ho sacrificato la mia vita per il mio Paese;
probabilmente hai letto il mio nome sui verbali di arresto di un pericoloso latitante, dopo mesi di duro appostamento, rinunciando agli affetti a me più cari, alla mia famiglia.
adesso leggerai le mie parole e neanche
stavolta conoscerai il mio nome, perchè sono solo uno dei tanti angeli
che ogni giorno stanno accanto a tutti gli italiani, in silenzio,
offrendo protezione e sicurezza.
Quello che diamo ogni giorno ed ogni notte non ha prezzo perchè è la nostra vita.
Se ritieni giusto continuare a bloccare gli stipendi con cui i miei
familiari si sostengono, fallo pure, ma prima di farlo pensa al mio
sguardo, alle mie parole, ai miei sacrifici.Un appartenente alle forze dell’ordine.”
on
fonte:http://donnemanagerdinapoli.com
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