Nel quadro della polemica
sull’assegnazione di aree alla comunità musulmana milanese per
edificarvi una o più moschee, possibilità che sta sollevando sempre più
proteste, si sono andate ad inserire le dichiarazioni dell’imam di
Cinisello Balsamo Usama El Santawy. Su tutte quella secondo cui non
dovremmo stupirci se ci sono italiani che combattono in Siria nelle file
dell’Isis. A suo dire la colpa sarebbe dello Stato italiano perché “le istituzioni che non tengono conto dell’umiliazione dei musulmani”.
Diciamo subito che è lui a non tenere in
conto che, quelli che fatichiamo a definire ancora italiani, andando a
combattere nelle file dell’Isis, si uniscono a una formazione
terroristica nota fra le altre cose per avere compiuto numerosi massacri
di cristiani, cui è possibile abbia partecipato anche qualche nostro
“ex” connazionale. In un paese normale non dovrebbe essere consentito
inneggiare a chi compie crimini contro l’umanità, ma nell’Italia degli
ex brigatisti che tengono conferenze evidentemente anche questo è
permesso.
Nel frattempo, Forza Italia, dopo
essersi schierata contro l’apertura di nuove moschee, vuole lanciare un
segnale concreto della vicinanza della città a tutti i cristiani che in
questo momento sono vittima di persecuzioni a causa della loro
confessione religiosa. Per questo ha lanciato l’idea di una
manifestazione di fronte alla Chiesa di San Giorgio al Palazzo, dove nel
313 d.c venne promulgato dall’imperatore Costantino l’Editto di Milano,
in cui si riconosceva la libertà di culto per i cristiani.
Forza Italia si è appellata a tutte le
istituzioni, alle altre forze politiche e ai milanesi chiedendo di
partecipare numerosi a una manifestazione dove saranno bandite le
bandiere di partito per unire tutti sotto il simbolo dei fazzoletti
bianchi. Obiettivo di forza Italia è ribadire che Milano è sempre stata e
rimarrà una città in prima linea per la difesa dei valori di libertà
individuale e di rispetto per la persona umana.
La data definitiva non è ancora stata
fissata. Attualmente sono in ballottaggio sabato 6 e lunedì 8 Settembre
con l’ago della bilancia spostato verso la seconda ipotesi. Tenere la
manifestazione durante un giorno lavorativo potrebbe impedire a molti di
partecipare limitandone il successo, ma alcuni esponenti del partito
impossibilitati a partecipare sabato premono perché sia spostata a
lunedì. Spiace che un evento che dovrebbe vedere come protagonisti i
cristiani perseguitati nel mondo, possa vedere ridotto la sua efficacia
per soddisfare il desiderio di passerella di qualcuno o qualcuna.
I particolari organizzativi e le
modalità di adesione definitivi verranno diffusi nei prossimi giorni
dopo che la proposta sarà stata sottoposta al Consiglio Comunale nella
speranza dia la sua adesione.
La Critica
Pubblicato il 29 agosto 2014 da in Milano
FONTE: http://www.lacritica.org
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