Stiamo a vedere quando toccherà a noi italiani non essere offesi.
Come ebbi modo di scrivere. Dà fastidio il crocifisso? Guardassero
altrove. Dà fastidio la patatina marmorea della Venere o gli attributi
bronzei della Statua equestre di Marco Aurelio? Andassero altrove.
Facessero altrove la farsa. Che so, in Villa Borghese tra i mezzi busti.
Ritorno al medioevo o giù di lì? A quando per pudore venivano fatti
ricoprire i nudi della Cappella Sistina? O per essere politicamente
corretti del Glande Sistina (tanto, visto che ci siamo…)?
Coerenza! Ora basta. Se integrazione deve essere, lo sia per davvero.
Togliete la biada al cavallo bronzeo di Marco Aurelio: ramadan. Mettete
il velo alla Venere di Botticelli, forza! E se possibile troncate pèni
di marmo e coprite le sacre nudità partorite dalla gentilezza pittorica
di qualche matto infedele del Rinascimento italiano. E soprattutto,
altro che le statue di marmo: impacchettate Renzi e tutta la
bislacca corte e spediteli in Iran a fare un corso di tolleranza e
rispetto delle culture altrui, vedranno quanto sarà più facile chiudere
accordi commerciali, chinare il capo e sottostare a leggi morali, etiche
e giuridiche ferree. Velo per la Boschi subito, appena scesa
dall’aereo, zitti e mosca. Dopo aver subordinato ogni proiezione
spontanea di italianità al rispetto dell’altro, ai capricci del
progresso che sposta i mercati qua e là, dopo aver quasi dimenticato che
cent’anni fa ci fu la Grande Guerra, dopo aver tolto di mezzo
crocifissi, dopo aver chiesto di buttare giù obelischi, dopo aver fatto
crollare mezza Pompei, mentre l’operazione di smontaggio
dell’italianità, dell’essenza stessa della cultura italiana (non basta
un bel paio di scarpe “Made in Italy”, fatte a mano, voilà, né la
riforma Franceschini che risistema le soprintendeze italiane, per quanto
ben concepita) è in lento progredire, ci mancava la ciliegina sulla
torta. E certo. Strappare la lingua all’arte che da secoli parla un
linguaggio universale è davvero barbarico. Uno stupido servilismo,
un’inutile prostrazione. Nascondersi, la parola d’ordine del regime è
nascondersi. Nascondere le origini in nome del rispetto, nascondere il
proprio credo in nome della tolleranza. Nascondere l’arte dietro a
pannelli di plastica. Una mutilazione, un aborto; guardare quella
freddezza impacchettata, quei pannelli, annichilisce, roba da star male,
sconcertati davanti allo schermo.
“Fonti della delegazione iraniana confermano che, durante un
sopralluogo, i nudi femminili erano stati considerati inappropriati per
la visita del leader e religioso iraniano”, riporta il Corsera.
Coprire i nudi, poi, siamo al ridicolo. Siamo d’accordo che il
presidente iraniano Hassan Rohani pensi che non tutti abbiano i genitali
e per questo si offenda terribilmente nel constatare che, in queste
latitudini, esistano, addirittura nelle raffigurazioni marmoree di
uomini e donne, ma calarsi le braghe così platealmente, senza ovviamente
mostrare i gioielli di famiglia, sempre per questione rispetto, è
davvero qualcosa di incredibile.
Nel frattempo, Franceschini annuncia che Pistoia sarà la capitale
della cultura 2017. Evviva! Speriamo che, lì almeno, non vada in visita
nessuna delegazione…non si sa mai
Emanuele Ricucci - 26 gennaio 2016
fonte: http://blog.ilgiornale.it
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