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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

26/01/16

Caso Marò " Il marò al Quirinale. Manca solo Renzi "

 

Massimiliano Latorre, in convalescenza, ricevuto ieri da Mattarella Vito (FI): «Quando dal premier?». Attesa per il verdetto su Girone.

 

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«Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il sottufficiale della Marina Militare capo di I Classe Massimiliano Latorre, accompagnato dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi»: dietro le poche righe diffuse ieri dal Quirinale la speranza di vedere conclusa al più presto la vicenda dei marò, ingiustamente accusati in India di aver ucciso due pescatori. L’incontro del marinaio convalescente in Italia con il presidente della Repubblica ha un grande significato soprattutto per il commilitone Salvatore Girone, ancora agli arresti domiciliari nella nostra ambasciata di Nuova Delhi.

Immediato il commento di Elio Vito, capogruppo di Fi in commissione Difesa della Camera: «Bene l’incontro del presidente della Repubblica con Massimiliano Latorre. A quando quello con Matteo Renzi?». Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre ha detto che si è trattato di «un incontro molto riservato. Sono stato piacevolmente colpito dal senso di concretezza e umanità del presidente Mattarella, nell’aver carpito in poche battute gli stati d’animo correlati alla vicenda che da quattro anni viviamo confermando le parole da lui espresse nei nostri confronti in diverse occasioni». E ha aggiunto che per lui è stato «un grande onore, come uomo e come militare italiano, poter incontrare, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare ammiraglio De Giorgi, il signor Presidente della Repubblica nonché comandante supremo delle forze armate».

Nicola Latorre (i due non sono parenti, solamente omonimi), presidente della Commissione Difesa del Senato spera in una soluzione rapida: «Noi riteniamo che anche l’opinione pubblica indiana possa comprendere, dopo tanto tempo, come stanno le cose e quali sono le ragioni per le quali il nostro Paese reclama che venga fatta finalmente giustizia restituendo alla giurisdizione naturale e all’Italia i nostri due fucilieri di Marina». Il senatore del Pd ha detto che «fino ad oggi sia Massimiliano Latorre che Salvatore Girone hanno dimostrato di essere delle persone straordinarie, in grado di reggere a questo passaggio delicato e a questa grande ingiustizia che si sta consumando contro di loro. Certo - ha aggiunto - è uno stato d’animo segnato da tanta tensione, ma ho potuto constatare che la forza di Girone è tale per cui possiamo confidare in una attesa fiduciosa degli eventi, anche da parte sua». E a proposito dell’incontro con Mattarella: «una delle ragioni è anche di approfondire e rendere nota l’impostazione con la quale affronteremo il 30 marzo la discussione per chiedere il rientro di Salvatore Girone». «Naturalmente - ha aggiunto - noi confermeremo, anche in riferimento ad alcune indiscrezioni che sono apparse, che Latorre rimarrà in Italia sino a quando l’arbitrato non sarà concluso. Con la stessa impostazione ci apprestiamo ad affrontare il confronto di fine marzo per Salvatore Girone».

Antonio Angeli - 26 gennaio 2016
fonte: http://www.iltempo.it

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