I filorussi "prendono" Donetsk, Kiev invia le truppe. Domani colloqui a Ginevra
Si fa sempre più tesa la situazione in Ucraina e cominciano a
spirare più forte i venti di una guerra civile nel paese. Le truppe di
Kiev sono entrate nella città orientale di Kramatorsk il giorno dopo
l’inizio dell’operazione lanciata per riconquistare le aree occupate dai
separatisti anti-governativi. I militari sarebbero però stati bloccati
dai civili e, secondo alcune informazioni, si sarebbero rifiutati di
sparare contro “il proprio popolo”. Nella città di Donetsk, nel
frattempo, uomini armati filo-russi prendevano il controllo dell’ufficio
del sindaco. Intanto la Nato ha annunciato l’intenzione di rafforzare
le difese dei suoi membri orientali. In qualità di ministro della Difesa
ucraino, Mykhailo Koval si è diretto verso l’est del paese per
monitorare l’andamento della “operazione antiterrorismo” annunciata
martedì dal presidente in carica, Olexander Turchynov. Il primo ministro
ad interim, Arseniy Yatsenyuk, ha inoltre invitato la Russia a
“smettere di sostenere i terroristi in Ucraina”. La crisi nel paese ha
subìto una decisa impennata questo mese dopo che i ribelli filo-russi
hanno sequestrato edifici in circa dieci città, chiedendo maggiore
autonomia o un referendum sulla secessione. Decine di migliaia di
soldati russi sono ammassati ai confini dell’Ucraina da quando la Russia
ha preso il controllo della Crimea il mese scorso, a seguito di un
controverso referendum.
A Bruxelles, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha promesso “più aerei in aria, più navi in acqua e più esercito sulla terra”, e ha invitato la Russia a mettere in chiaro che non ha intenzione di “sostenere azioni violente delle milizie armate o dei separatisti filo-russi in Ucraina orientale”. Giovedì a Ginevra si terrà un atteso incontro tra diplomatici russi, Unione europea, Stati Uniti e Ucraina. Gli Stati Uniti hanno anche annunciato di stare “pensando seriamente” di aggiungere ulteriori sanzioni a quelle già inflitte dopo l’annessione della Crimea.
Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, punta l’indice contro Kiev e accusa il governo di portare il paese sull’orlo di una “guerra civile”. Nel corso di una conversazione telefonica con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, i due leader hanno parlato del “percorso anticostituzionale di reprimere con la forza le proteste” in atto nella zona orientale del paese. Il riferimento è all’offensiva lanciata da Kiev nella regione di Donetsk per recuperare le posizioni di controllo acquisite dai separatisti filo-russi. E l’arrivo di truppe dell’esercito ucraino a Kramatorsk, città strategica non lontana da Donetsk, sta provocando un ulteriore innalzamento della tensione. Anche perché, spiegano i media russi, a difesa dei separatisti e contro le operazioni del governo ucraino si starebbe schierando parte della cittadinanza. Gli equipaggi di sei blindati ucraini, riferisce la Ria Novosti, avrebbero dismesso l’uniforme nazionale per sposare la causa dell’adesione a Mosca. A sua volta, il primo ministro Yatsenyuk, nel corso di una riunione di governo, avrebbe accusato Mosca di voler erigere un “nuovo muro di Berlino” riportando così il mondo all’epoca della “guerra fredda”.
A Bruxelles, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha promesso “più aerei in aria, più navi in acqua e più esercito sulla terra”, e ha invitato la Russia a mettere in chiaro che non ha intenzione di “sostenere azioni violente delle milizie armate o dei separatisti filo-russi in Ucraina orientale”. Giovedì a Ginevra si terrà un atteso incontro tra diplomatici russi, Unione europea, Stati Uniti e Ucraina. Gli Stati Uniti hanno anche annunciato di stare “pensando seriamente” di aggiungere ulteriori sanzioni a quelle già inflitte dopo l’annessione della Crimea.
Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, punta l’indice contro Kiev e accusa il governo di portare il paese sull’orlo di una “guerra civile”. Nel corso di una conversazione telefonica con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, i due leader hanno parlato del “percorso anticostituzionale di reprimere con la forza le proteste” in atto nella zona orientale del paese. Il riferimento è all’offensiva lanciata da Kiev nella regione di Donetsk per recuperare le posizioni di controllo acquisite dai separatisti filo-russi. E l’arrivo di truppe dell’esercito ucraino a Kramatorsk, città strategica non lontana da Donetsk, sta provocando un ulteriore innalzamento della tensione. Anche perché, spiegano i media russi, a difesa dei separatisti e contro le operazioni del governo ucraino si starebbe schierando parte della cittadinanza. Gli equipaggi di sei blindati ucraini, riferisce la Ria Novosti, avrebbero dismesso l’uniforme nazionale per sposare la causa dell’adesione a Mosca. A sua volta, il primo ministro Yatsenyuk, nel corso di una riunione di governo, avrebbe accusato Mosca di voler erigere un “nuovo muro di Berlino” riportando così il mondo all’epoca della “guerra fredda”.
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