Nell’arco di quaranta anni, in base alle tendenze demografiche
attuali, la popolazione banca in Francia e in altri Paesi d’Europa
diminuirà in maniera così consistente che si avrà una maggioranza
musulmana. È la conclusione – naturalmente passibile di dibattito e di
dissenso, come sempre in questi casi di proiezioni a lungo termine – di
uno studioso ed economista francese, Charles Gave,
che l’ha pubblicata sul sito del suo think tank, Libertes. Gave parla
di una graduale “sparizione delle popolazioni europee”, a fronte di un
robusto tasso di nascite dei musulmani.
Gave è presidente del Gavekal Reasearch. Il suo articolo, intitolato
“The white Plague”, “La peste bianca”, è pericoloso, afferma, “per la
mia rispettabilità personale e le mie possibilità di essere ascoltato
nella nostra bella democrazia”.
Gave ha tratto le sue conclusioni comparando il tasso di nascita per
donna delle francesi – 1.4 – con il tasso di 3.4 delle donne musulmane.
Secondo Gave dei 67 milioni di francesi, circa il 10 per cento – cioè
6.7 milioni – sono musulmani. Il tasso di natalità europeo si colloca
intorno all’1.6 per donna.
Queste le conclusioni di Charles Gave: “Nell’arco di 40 anni al più
tardi, è quasi sicuro che la maggioranza della popolazione sarà
musulmana in Austria, Germania, Spagna, Italia Belgio e Olanda. Queste
non sono predizioni, ma calcoli, e non tengono neanche conto dei nuovi
immigrati”. Il processo potrebbe essere infatti accelerato vista la
continua immigrazione in Francia e in altri stati europei di musulmani.
“La nostra estate sarà davvero finita quando la demografia cambierà,
semplicemente perché noi dovremo diventare una minoranza nei nostri
stessi Paesi e la maggioranza non farà più attenzione alle geremiadi
vecchie di 68 anni, i cui autori saranno tutti morti o in pensione”.
E continua: “La grande, immensa notizia dei prossimi trenta o
quaranta anni sarà così la sparizione delle popolazioni europee, i cui
antenati hanno creato il mondo moderno. E con queste popolazioni
spariranno le diverse e complementari nazioni europee che hanno permesso
l’immenso successo del vecchio continente per almeno cinque secoli”.
Gave non dà una lettura religiosa, ma piuttosto agnostica su ciò che
un Europa islamica vorrà dire per quanto riguarda la democrazia liberale
e la libertà di parola. “Non dico che sarà sbagliato, o sarà un bene.
Sto semplicemente dicendo che questo necessariamente avrà un’influenza
sul nostro sistema politico”.
Le conclusioni di Charles Gave non sono condivise dal Gatestone
Institute, secondo cui i tempi di questo processo potrebbero essere
molto più lunghi. E non si sa che cosa sarà l’islama in Europa fra
qualche decina di anni. Dreu Godefridi, analista del Gatestone, ricorda
che solo due o tre generazioni fa l’Europa era ancora cristiana, e di
quel fervore religioso rimane molto poco. Godefridi ricorda che nel 2015
in Francia, grazie all’aborto legale, 204.000 bambini sono stati
soppressi, a fronte di 760.421 nascite. “Messa brutalmente, gli europei
non fanno più abbastanza bambini. E questo non ha niente a che vedere
con l’islam: questa ‘malattia’ è interamente autoprovocata”. Solo
qualche giorno fa c’era la notizia secondo cui per il terzo anno di
seguito il nome più comune fra i nuovi nati britannici era Muhammad,
Maometto.
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