Nessuno vuole più figli, eccetto gay e anziani. E via con uteri in affitto, maternità surrogate, eterologa. Politica ferma e i pm "corrono"
Il mondo capovolto, il diritto a rovescio,
l'Italia a testa in giù. I figli non li vuole più nessuno eccetto i gay,
le lesbiche e le donne anziane. E via con gli uteri in affitto, le
maternità surrogate, l'eterologa, le adozioni di coppie dello stesso
sesso. E se la politica tentenna, la magistratura accelera, non applica
le leggi ma le crea. A passo di carica, come non accade per la gran
parte dei processi. Ma è sempre colpa della legge che non c'è, la legge
come la vogliamo noi; e allora il giudice pietoso con sensibilità
sartoriale, l'inventa su misura, per l'occorrenza. Se un medico è
obiettore di coscienza sull'aborto allora si assumono solo medici
abortisti, e intanto spopolano il suicidio assistito e l'eutanasia, c'è
una vasta tifoseria per i morituri volontari: perché il diritto di
vivere di chi nasce si può negare ma non si può nemmeno discutere il
diritto di morire a norma di legge, col consenso del prete e con
l'aiutino di Stato. Si possono strappare i figli ai genitori, i nipotini
ai nonni, ma vanno autorizzati i figli comprati dalle coppie omosex. Si
affrettano i tribunali di Roma, di Firenze e di Trento - quegli stessi
tribunali dove tanti processi anche urgenti languono per anni - ad
assicurare adozioni e figli di uteri affittati a coppie omosessuali; si
mette in marcia il Parlamento per votare il primo step dell'eutanasia,
per ora nella forma rassicurante di testamento biologico. Poi per gradi
si arriverà al resto. Quella è la strategia: prima si agitano casi
estremi per colpire l'immaginazione popolare, poi si allarga ad altri
casi, s'invoca una nuova norma ad hoc e infine si dilata la regola a
dismisura. Così accade con la droga, coi migranti clandestini e con
tutti i danni collaterali, inclusi i furti in casa. La colpa non è mai
della droga ma di chi ne impedisce l'uso, non è colpa di chi si droga ma
della mamma che vi si oppone, non dei clandestini ma di chi li chiama
clandestini, non di chi ruba in casa ma di chi si difende in casa
propria. Il diritto è diventato il rovescio e chi si oppone viene
accusato di sessismo, razzismo, fascismo o xenofobia. Alla fine il
criminale sei tu, che subisci o denunci il fatto.
Ma cos'è questa voglia insana di rovesciare la natura, la storia
della civiltà, la legge, la realtà e l'umanità come finora è stata
concepita? Cos'è questo desiderio di far saltare la famiglia, la
maternità, la paternità, la nascita, la vita e la morte, nelle forme
finora conosciute? È possibile che una generazione nel giro di pochi
anni smantelli il tessuto millenario di una civiltà giuridica e
religiosa, civile e naturale, fondata sulla famiglia? Chi siamo noi,
viventi, per ergerci con infinita presunzione a giudici dell'umanità di
tutti i tempi e a decidere che finora gli uomini si erano sbagliati ma
adesso arriviamo noi e rimediamo agli errori della storia e della
natura, dell'esperienza secolare e della vita di generazioni e gridiamo
il nostro «tana» salvatutti?
Come altro possiamo chiamare questo delirio ideologico, scientifico,
giuridico se non una forma virale e distruttiva di pazzia? Stiamo
perdendo il senso del limite, stiamo allevando mostri geneticamente
modificati, siamo in piena frenesia di dismisura, vogliamo abbattere i
confini tra sessi, limiti d'età e di natura, popoli e desideri. Se ha
ragione Schopenhauer, è la natura che sta decidendo di farla finita e si
serve della sterilità diffusa, delle pulsioni di morte e di
autodistruzione, della stessa omosessualità elevata a modello di vita,
per portare all'estinzione l'umanità.
Complimenti, signori, quel che non riuscì a guerre, armi atomiche,
rivoluzioni sanguinarie e regimi totalitari, potrà riuscire a voi,
pacifisti e libertari, nel nome dei diritti, del progresso e della
stessa umanità.
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