In Ungheria il primo ministro Victor Orban ha stravinto con la
maggioranza assoluta dei seggi del Parlamento, conquistando il suo terzo
mandato consecutivo dal 2010, in un’elezione che ha registrato una
partecipazione al voto senza precedenti.
Gli ungheresi sono andati in massa alle urne perché una maggioranza
schiacciante vuole continuare ad essere governata da un capo di governo
che aveva lanciato questo appello: “Dobbiamo decidere bene, perché
sbagliando non ci sarà più un futuro per l’Ungheria perché diventerà un
Paese di immigrati”. E subito dopo il voto ha così sintetizzato il suo
messaggio politico: “Questa è una vittoria decisiva, in futuro saremo in
grado di difendere la nostra Madrepatria”.
In parallelo gli ungheresi hanno voluto premiare un leader che ha
notevolmente migliorato la situazione economica, con un livello di
sviluppo tra i alti d’Europa, ampi investimenti industriali di alta
tecnologia, bassa disoccupazione e conti sovrani sotto controllo.
Viktor Orban ha stravinto le elezioni in Ungheria con una altissima
maggioranza che consegna al premier nazionalista ed euroscettico un
mandato chiaro, il terzo consecutivo, per continuare la battaglia contro
Bruxelles sui migranti, sui principi stessi alla base dell’Unione. Il
largo successo rilancia inoltre il leader alla testa dei Paesi
euroscettici, dalla Polonia alla Slovacchia alla Repubblica Ceca, e ne
fa un esempio anche per i partiti denominati populisti occidentali.
Il Fidesz, il partito di Orban, ha ottenuto il 49% dei consensi che
di certo valgono la maggioranza assoluta ma che, a spoglio ultimato,
dovrebbero garantire circa 133 seggi sui 199 totali: una supremazia
schiacciante, superiore ai due terzi del Parlamento, che consentirebbe
nuovamente a Orban di modificare come meglio crede la Costituzione.
Il programma vincente di Orban si è basato sulle regole ferree
verso i migranti e su delle regole ben chiare verso l’unione europea che
non potrà mai invadere ne mettere in discussione in nessun modo la
sovranità Ungherese. L’Ungheria ha conquistato dunque una grande
vittoria. ” Questo successo è una grande opportunità per difendere il
nostro Paese” queste sono le parole del grande vincitore . E la
partecipazione a queste elezioni lo dimostrano ampiamente. Ha votato
oltre il 70% degli 8,3 milioni di ungheresi iscritti nelle liste
elettorali: un’affluenza che non si registrava da moltissimi anni. Orban
ha vinto semplicemente perché i suoi continui attacchi ai migranti,
all’islam come religione da bandire perché rappresenta un serio pericolo
per la pubblica sicurezza dei popoli occidentali e contro le regole
sbagliate e vessatorie che l’Unione Europea vuole imporre a certi
paesi, trovano ampio consenso nel pensiero della maggioranza degli
Ungheresi ma anche dei cittadini di molti paesi europei.
In uno dei suoi comizi ha dichiarato che: «I migranti sono come la
ruggine che consumerà poco a poco il nostro Paese» ed il Paragone calza a
pennello anche paragonato a quello che sta succedendo nel nostro di
paese dove grazie a questa immigrazione anzi direi con questa vera e
propria invasione senza controllo a breve consumerà anche l’Italia. E
come si fa a non condividere la parole di Orban quando afferma che:
«l’Unione europea vuole cancellare la nostra tradizione, il nostro DNA e
la nostra religione cristiana»! Per non palare del miracolo che è stato
in grado di mettere in pratica riguardo l’economia. Il Pil è cresciuto
del 4,2% nel 2017 e anche quest’anno chiuderà sopra il 4%, la
disoccupazione è ai minimi storici, le esportazioni continuano ad
aumentare e non si fermano gli investimenti dall’estero. Eppure la
strategia di politica economica di Orban la cosiddetta Orbanomics, una
mescola di controllo dello Stato sull’economia, tagli alle tasse,
sostegno alle imprese meglio se nazionali , aiuti ai redditi delle
famiglie è servita a consolidare il consenso e il potere oltre che a
rilanciare il Paese. Anche in Italia ci vorrebbe un Presidente del
Consiglio coraggioso e nazionalista come Orban! Ci auspichiamo che il
prossimo governo se mai riuscirà a nascere veda alla propria guida un
grande Uomo come Orban.
di Andrea Pasini - 9 aprile 2018
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