Attenzione:
la situazione in Siria non è mai stata tanto critica. Nel giro di pochi
giorni siamo passati dall’annuncio di un possibile ritiro dei soldati
americani a quello di un possibile e devastante attacco con i missili su
Damasco. Ieri sera Eurocontrol, l’ente che controlla il traffico aereo,
ha allertato le compagnie aeree che operano nel Mediterraneo orientale
di “possibili attacchi aerei entro 72 ore”. E Mosca ha avvertito
Washington e Parigi che risponderà militarmente se quella che considera
“la linea rossa sarà superata”. Il rischio di una spirale, e dunque di
una guerra, è concreto.
E tutto questo su basi chiaramente pretestuose. Gli Usa sostengono
che il regime di Damasco abbia usato armi chimiche a Douma ma, come ha
rilevato giustamente un esperto militare come Gianandrea Gaiani,
l’accusa ha tutta l’aria di essere una fake news istituzionale creata
ad arte per creare un casus belli. Gli spin doctor, peraltro, dimostrano
scarsa fantasia. Usano sempre il solito schema. Nel 2013 l’attacco con
le armi chimiche che provocò la morte di 1300 persone e per il quale
Obama era sul punto di scatenare l’inferno, risultò essere, in seguito,
un caso di false flag ovvero un attacco lanciato dai ribelli affinché la
colpa ricadesse su Assad al fine di giustificare un intervento della
Nato. L’anno scorso, la dammatica notizia dei forni crematori in cui
venivano inceneriti i prigionieri politici alle porte di Damasco,
lanciata da Amnesty ed enafatizzata dal Dipartimento di Stato Usa, è
risultata essere una bufala per sorprendente ammissione dello stesso
governo Usa.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito al caso Skripal che, ricorda
nello spin, quello di Douma: una furia accusatoria implacabile e urgente
nasconde quasi sempre un bluff. Ricordate? “Mosca ha 24 ore di tempo
per discolparsi, ma non ci sono dubbi, sono stati i russi”, tuonavano il
premier May e il ministro degli Esteri Johnson, rilanciati da una
stampa occidentale come sempre straordinariamente priva di senso critico
e analitico. A ruota Washington e i Paesi europei decisero l’espulsione
dei diplomatici e , il governo americano, nuove sanzioni. Ma la prova
che l’attentato sia stato compiuto dal Cremlino non è mai arrivata. Gli
esperti hanno dovuto ammettere che è impossibile stabilire chi abbia
davvero prodotto il gas, che peraltro non è risultato nemmeno letale.
Ora ci risiamo: l’attacco al cloro è molto dubbio. E dovrebbe essere
verificato da una commissione indipendente, a cui però gli Usa non sono
interessati. Bastano le immagini, commoventi, di bambini intubati per
trascinare l’opinione pubblica. Molto probabilmente un giorno scopriremo
la verità, ma la verità non interessa agli spin doctor. Il tweet
dell’altro giorno di Donald Trump in cui accusava Putin di essere un
animale era di una violenza incredibile e volto chiaramente ad aprire il
terreno a un attacco missilistico. Il Trump di queste ore non ha più
nulla a che vedere con quello che è stato eletto 18 mesi fa. La nomina
di un supefalco come John Bolton a Consigliere della sicurezza
nazionale, segna la conversione del presidente americano sulle posizioni
che egli stesso e i suoi consiglieri della prima ora dichiaravano di
aborrire. Il Trump di una volta desiderava che il suo Paese non fosse
trascinato in nuovi inutili conflitti. Rileggete il suo discorso di
insediamento, disegnava un’altra America. Il Trump di oggi è
irriconoscibile. E’ diventato un neoconservatore ovvero ha fatto proprio
lo spirito aberrante che ha guidato la mano di Bush, in buona parte
quella di Obama, e che eccitava quella di Hillary Clinton. Bolton è
stato uno degli artefici della guerra in Irak, basato su prove
totalmente false. Non dimenticatelo! Questo è l’uomo, pericolosissimo,
che sussurra all’orecchio del capo della Casa Bianca.
Che tragico paradosso: un Trump che finisce per assomigliare a quella
che chiamava “crooked Hillary”, Hillay corrotta, Hillary guerrafondaia.
In queste ore si moltiplicano gli appelli al senso di responsabilità:
non posso che associarmi. Che Dio fermi il pulsante di Trump.
di Marcello Foa - 11 aprile 2018
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