Una giusta non la pensa e cento sbagliate ne fa. E questa è l’ultima.
Che la maggior parte delle risorse boldriniane non siano alfabetizzate a livello universitario è un dato di fatto, anche se costituiscono delle risorse. Ma lo sappiamo a che scopo: per avere nuovi voti, visto che saranno in pochi coloro che voteranno ancora a sinistra, in questo misericordioso Paese tanto caro a Papa Francesco.
Ma, con questa iniziativa, ulteriore espressione di un’intelligenza sopraffina, rasentiamo davvero qualche problema mentale. Lascio agli esperti del settore, psichiatri e neurologi, evidenziare la patologia di riferimento. Io non sono un medico specialista, ma un semplice antropologo della mente.
Qui, la faccenda non riguarda il fatto che gli extracomunitari debbano anche lavorare per favorirne l’integrazione, togliendoli dalle strade e sottraendoli alla delinquenza. Perché questo mi sembra giusto e saggio. Ciò che è grave è favorire la delinquenza per disperazione negli italiani che attendono di lavorare da parecchi anni, mentre la povertà legata ai barconi sembra essere più evidente di quella legata alla vita quotidiana di coloro che non sanno, da italiani, come tirare avanti. Forse, sarebbe il caso, di pensare ad una razionalizzazione migliore nell’utilizzare queste risorse e quelle italiane, che sono tali da molto tempo prima dell’arrivo di quelle colorate.
Ho la sensazione che si stia facendo di tutto per alimentare odio su odio, indecenza su indecenza, con la pretesa di proporre qualche dieta parlamentare come espediente per raggiungere l’obiettivo di nuovi e futuri serbatoi di voti, e di consenso.
Invece, si tratta di una questione di semplice priorità, una logica semplicemente elementare, e dovrebbe essere ad appannaggio anche di una ex sindacalista, benché italiana. Potremmo, forse, consigliare alla Ministra di leggere qualche cosa di Kant o di Bergson sulla percezione del tempo negli esseri umani, e se non dovesse riuscirci, mi candido come insegnante personale di sostegno.
di Alessandro Bertirotti - 9 ottobre 2017
fonte: http://blog.ilgiornale.it
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