Un obiettivo occulto potrebbe essere quello di far aumentare la popolazione musulmana in Europa. Favorendo gli sbarchi in Italia, si alzano nei fatti muri protettivi negli altri Paesi della Ue che sarebbero naturali mete di flussi migratori
La Ong in questione,
quella che sarebbe finita sotto osservazione degli investigatori dello
Sco, del Servizio centrale operativo, e della squadra mobile di Trapani,
sarebbe sospettata di aver recuperato i migranti in difficoltà senza
aver ricevuto indicazioni, alert, sollecitazioni ad agire, a
intervenire.
Ci auguriamo che non sia così perché
in mancanza di rapporti diretti tra l'imbarcazione di migranti e Ong
non si capirebbe quale reato dovrebbe essere contestato. A meno che non
esistano tracce di rapporti diretti tra Ong e gli stessi trafficanti a
terra.
Trafficanti
chi? Non deve essere semplice per la Procura di Trapani decidere quale
reato contestare. Ma per il momento il sostituto Andrea Tarondo ha
deciso di andare avanti e di non trasmettere gli atti alla Procura
distrettuale antimafia di Palermo.
Dunque, in attesa dì novità, Trapani
potrebbe indagare per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Potrebbe essere un favoreggiamento semplice ma anche aggravato. Sono
reati, questi, contemplati dall'articolo 12 bis della legge Bossi-Fini.
Insomma, la nave dell'Ong potrebbe
aver commesso atti diretti a favorire l'ingresso di migranti in Italia.
Ma potrebbe averlo fatto anche con l'aggravante di un vero e proprio
accordo con i trafficanti. Ma dovrebbe anche essere spiegato quale
vantaggio patrimoniale ne ricaverebbe la Ong.
Se invece Trapani decide di
trasmettere gli atti alla Procura distrettuale di Palermo vuol dire che
ravvisa il reato di tratta di esseri umani. Le dichiarazioni del
procuratore di Catania Carmelo Zuccaro hanno suscitato molte polemiche,
anche perché i Cinque Stelle e la Lega le hanno strumentalizzate a fini
politici.
Un polverone polemico che adesso si
sta diradando disegnando uno scenario molto interessante. Perché a
indagare sul traffico di migranti, sul soccorso e sull'accoglienza e
sull'organizzazione che lo gestisce sono diverse procure. Da Cagliari,
Palermo a Trapani e Catania, da a Reggio Calabria, Cosenza a Napoli.
Quali sono i reati contestabili alle
Ong? Ma sono reati o invece le modalità dei soccorsi rispondono a una
strategia politica dei soccorritori che non solo vogliono salvare le
vite di chi si trova in difficoltà ma favorire i flussi migratori verso
l'Italia sperando che l'Europa rompa il muro dell'indifferenza.
Una strategia politica che potrebbe
nei fatti essere utilizzata da paravento a sostenitori più o meno
occulti che si nascondono tra i finanziatori delle Ong e che perseguono
diverse strategie che vanno a incidere nei difficili equilibri
geopolitici.
Per esempio, un obiettivo occulto
potrebbe essere quello di far aumentare la popolazione musulmana in
Europa. E ancora: favorendo gli sbarchi in Italia, si alzano nei fatti
muri protettivi negli altri Paesi europei che sarebbero naturali mete di
flussi migratori.
Non solo stanno cambiando le modalità dei traffici di migranti ma mutano anche i soggetti, le organizzazioni dei trafficanti.
Possiamo ancora parlare di clan
mafiosi? o meglio, possiamo parlare soltanto di clan della mafia
transnazionale? Negli ultimi mesi, con la crisi delle primavere arabe e
l'instabilità politica di quell'area, la Libia sta diventando sempre di
più un “Paese contrabbandiere", che sopravvive grazie ai traffici
illeciti.
Ai tempi di Gheddafi, era
considerata la Svizzera o il Libano dell'Africa. Gheddafi aveva dato
vita al welfare del petrolio. L'eredità che ha lasciato oggi è una
popolazione di 6.7 milioni di abitanti che vivono con gli stipendi
statali. Il dollaro viene scambiato al mercato nero con un valore cinque
volte superiore al cambio ufficiale.
Cento euro valgono 140 dinari. Al
mercato nero, mille dinari. Se poi pagati con un assegno, ben 1.300
dinari. La popolazione sopravvive, nelle città scarseggiano le monete,
le casse delle banche hanno monete limitate. Un paese che produceva
1.600.000 barili di petrolio oggi si accontenta della metà della
produzione. E con i prezzi che si sono abbassati.
L'economia della sopravvivenza
impone dunque anche di sfruttare l'occasione del traffico dei migranti.
Sono soprattutto le milizie, che hanno sostituito la polizia e
l'esercito, a garantire l'ospitalità e il trasporto a bordo dei
passeggeri.
Quella parvenza di Stato che
sopravvive in Libia è compromesso con i trafficanti mentre rispetto al
passato sono cambiate le rotte dei flussi migratori. Che non entrano più
in Libi dall'omaso di Khufra, ai confini con Egitto, Sudan e Ciad, ma
dal Niger, dal posto di confine di Al Qatrum, spostandosi poi verso
Sebha e Ghadames prima di arrivare a Sabratha.
Viaggi nella disperazione e nella
contaminazione con brandelli di poteri armati di un paese allo sbando,
la Libia. Anche per questo è difficile riuscire a portare a termine una
efficace politica d contrasto ai trafficanti di migranti.
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