Scandaloso: Barack Hussein Obama va a Milano ed incassa per una mezza giornata di speech al Chips&Seed, evento organizzato a latere di Expo ormai concluso, l’incredibile somma di 3.2 miloni di dollari! Più di quello che incassa in USA, normalmente 400 mila dollari per ogni intervento, quasi una fee fissa come da prassi della Clinton Foundation.
In
Italia invece incassa 8 volte tanto. In fondo non c’è da stupirsi: in
un Paese – l’Italia – dove i giudici costituzionali ed il Presidente
della Repubblica prendono pensioni che sono un multiplo di quello che
sono gli emolumenti del Presidente dello Stato più importante del mondo
questo scandalo di Obama andato a parlare a Milano da privato cittadino
per una montagna di soldi conferma semplicemente la regola. Con buona
pace di chi dice che in Italia bisogna tagliare i costi (bisognerebbe
iniziare da chi prende tantissimi soldi, che dite?).
Ma,
chiediamoci, perchè Obama è stato pagato così tanto in Italia, molto
più che negli States ed in qualsiasi parte del mondo? E per di più in un
momento di profonda crisi nazionale, contingenza che dovrebbe spingere
tutti – prima di tutto lo Stato, che oggi chiede enormi sacrifici ai
cittadini – a tagliare costi evitabili. Se sono soldi pagati dai
privati, nessun problema. Se invece fossero soldi pubblici….
In
relazione al motivo di cotanto dispendio, la prima risposta che mi
verrebbe in mente è per permettere a Renzi di fare sfilata, vedasi il
nostro pezzo di ieri. E – vedasi il sempre informato Dagospia – se
andiamo a ben vedere chi aveva stilato la lista degli invitati
all’evento, il tutto è dovuto passare per la verifica dell’Ambasciatore
USA a Roma che ha espressamente richiesto la presenza di Matteo Renzi
all’evento, ambasciatore che per inciso sarebbe dovuto esser sostituito
da tempo dopo l’avvento di Donald J. Trump (ciò non è accaduto nel bailamme
dei primi 100 giorni trumpiani alla presidenza in cui l’inquilino della
Casa Bianca ha dovuto subire un attacco concentrico). Speculazioni,
anche se i fatti ci indirizzerebbero come sopra indicato.
Ma il punto è un altro: chi ha pagato ben 3.2 milioni di dollari per l’intervento di Obama a Chips&Seeds? E soprattutto, sono soldi pubblici visto che l’evento era legato al fu Expo milanese? Se si, qualcuno dovrà giustificare questo spreco, l’Italia sta traballando ed il prossimo anno rischia di arrivare la Troika e c’è gente che si permette di elargire fees che non sarebbero state pagate nemmeno nei ricchissimi States ad un ex presidente!
Ed
in più, si noti, è chiaro che un’Italia che supporta Obama è per
definizione contro Trump: qualcuno vuole forse farci litigare con gli
USA di oggi, Usa che sono rappresentati dal presidente in carica e non
dall’ex…
Chi
scrive, lo sapete, è assolutamente pro USA, ho ricevuto numerose
critiche per il mio schieramento, che non ho mai rinnegato. Per varie
ragioni non sto a spiegarne i motivi in questa sede. Ma essere pro USA,
per quello che è stato fatto a favore dell’Europa e dell’Italia dopo una
disastrosa guerra mondiale persa, non significa essere a favore di
Obama in quanto oggi egli non rappresenta gli States ma sè stesso (tiene famiglia anche lui):
a me interessa il rapporto istituzionale e gli USA sono a buon titolo
coloro che per 75 hanno difeso Roma dalla protervia di Francia e
Germania, precisamente la patologia che il Belpaese sta patendo oggi con
la sua crisi da austerità euroimposta.
Ovvero,
gli USA non hanno amici, ma interessi, come ebbe a dire H. Kissinger:
dunque, dichiararsi oggi a favore di un ex Presidente – Obama – che,
dopo la caduta di Comey come capo dell’FBI, rischia per altro moltissimo
in termini di reputazione oltre ad essere nemico dichiarato di Trump,
significa semplicemente NON fare gli interessi americani e dunque per
l’Italia mettersi nei guai seri.
Per questa ragione è impellente comprendere se la decisione di invitare Obama sia derivata da indirizzi pubblici (anche tramite finanziamenti all’ente presieduto da Gualtieri) o, peggio governativi o ex governativi. E soprattutto va capito se i soldi pagati ad Obama siano – magari indirettamente – soldi dei contribuenti via finanziamento all’Expo, un’indagine è d’obbligo.
Senza
dimenticare che, a partire dal golpe del 2011 per terminare con lo
scandalo delle ONG basate a Malta oltre che nell’attacco degli interessi
italiani in Libya, Obama è stato causa di enormi danni agli interessi
degli italiani: con tale tragica premessa oggi gli vengono addirittura
elargiti compensi record a livello mondiale, pazzesco (anche gli inglesi
si stupiscono, vedasi articolo di The Express in cima
all’articolo). Va detto che è anche colpa sua se oggi la cittadinanza
italica sta soffrendo le pene dell’inferno contro gli austeri
franco-tedeschi interessati a mettere le mani sugli assets della
Penisola, paesi che, sembrerebbe, avevano l’accordo di Obama per
sostituirsi a termine agli USA in Europa (così si spiegherebbe il motivo
dell’abbandono obamiano dell’Italia a livello strategico,
contrariamente agli indirizzi consolidati).
Contingenza
di cessione di indirizzo strategico da Washington a Parigi-Berlino che,
fin quando non me lo confermano chiaramente, chi scrive osteggerà – con
la penna – fino all’ultimo.
MD
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