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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

08/03/16

Gay killer per droga e noia: e se parlassimo di “eterofobia”?

gay

Fa ancora discutere l’assurda morte del giovane Luca Varani, ucciso a coltellate e martellate dai due gay Marco Prato e Manuel Foffo dopo essersi rifiutato di un rapporto sessuale a tre.

In poche settimane si parla di un altro omicidio – dopo quella della professoressa Gloria Rosboch per mano di Gabriele Defilippi e del suo compagno – compiuto da due omosessuali. Questo dovrebbe far riflettere quanti attribuiscono il valore di una violenza o di un assassinio in base al sesso o all’orientamento sessuale del killer o della vittima: la morte è sempre uguale e la rilevanza penale dovrebbe essere trattata allo stesso modo.
Se Manuel Foffo ha confessato la tragica serata a base di vodka e cocaina conclusa con le sevizie e la morte di Luca Varani, occorre precisare che Marco Prato dev’essere ancora ascoltato dagli inquirenti dal momento che è stato ritrovato nella stanza di un hotel di piazza Bologna privo di sensi dove ha provato a togliersi la vita.
I due, secondo il racconto di Manuel Foffo, dopo aver sniffato 10 grammi di cocaina avrebbero stretto un patto criminale con l’obiettivo di uccidere qualcuno per vedere l’effetto che fa. E lo scenario in cui è stato ritrovato Luca Varani è difficilmente immaginabile: “Circostanze inquietanti” le ha definite il Colonnello dei Carabinieri Giuseppe Donnarumma, comandante del Reparto operativo di Roma. Sangue dappertutto, il corpo della vittima nudo e sfigurato dalle martellate in testa, i segni delle coltellate sul corpo, con quella letale piantata nel cuore. Difficile ipotizzare che tutto questo sia stato compiuto da una persona sola.  Ad avvalorare l’ipotesi di una presunta eterofobia da parte di Marco Prato c’è la testimonianza di un omosessuale sul sito gay.it (leggi qui). “Una sera io e il mio compagno andammo a casa sua. Il suo amico era etero ma sembrava disposto a fare sesso a quattro. Poi spuntò fuori la cocaina… Tantissima. Era chiaro che Marco Prato aveva tanti soldi. Io e l’amico che era con me non ne facciamo uso… volevamo fare solo del sano sesso“.
L’amico di Marco Prato, però, sosteneva di essere eterosessuale: “Diceva di esserlo, ma sembrava come ipnotizzato da quel Marco Prato che era un grande manipolatore. Mi piacque davvero poco come persona: era chiaro che si divertiva a coinvolgere ragazzi etero con la scusa della droga per manipolarseli e fare giochi erotici. Gli faceva il lavaggio del cervello e questi ci cascavano: così almeno fu in quell’occasione“.
E forse è stato così anche per la morte di Luca Varani. Tragicamente profetiche sembrano le parole scritte su Facebook da Marco Prato a settembre scorso: “Roma sta morendo, e sentirne le grida agonizzanti è davvero straziante!”. Chissà se anche le urla di Luca Varani fossero così strazianti.

Luca Cirimbilla -

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