15 Febbraio 2016
Stefano Tronconi
Si potrebbero indicare innumerevoli ragioni, innumerevoli errori ed innumerevoli colpevoli per spiegare perché, a distanza di quattro anni, un uomo innocente come Salvatore Girone sia ancora costretto a vivere da detenuto in India.
Salvatore sta ancora pagando per l'enorme ipocrisia italiana di non aver voluto mettere l'innocenza subito al centro del dibattito sulla vicenda non appena, nel Maggio 2013, tale innocenza risultò evidente oltre ogni ragionevole dubbio.
Ma ormai così è, gli errori commessi non si possono cancellare, e quindi in questa settimana del quarto anniversario preferisco astenermi dal ritornare su specifici aspetti già più volte messi in luce per guardare invece positivamente al fatto che anche la lunga ed ingiusta detenzione di Salvatore non può che essere vicina al capolinea.
Sono quasi tre anni che i vertici indiani sanno che abbiamo le prove dell'innocenza dei fucilieri di marina. Sono quasi tre anni che i vertici indiani sanno di non essere nelle condizioni per celebrare alcun processo.
Da quasi un anno a questa parte poi, grazie al ricorso all'arbitrato sulla giurisdizione, i vertici indiani sono anche riusciti a porre le condizioni per far formalmente ricadere sull'Italia in un consesso internazionale molte delle colpe per la gestione patologica dell'intera vicenda.
Certo, l'India continua ad avere in mano le carte per far sì che tempi e modi del rientro di Salvatore non confliggano con convenienze interne della politica indiana.
Certo, l'India può contare su un Tribunale Arbitrale all'Aja che ne ha assecondato e ne asseconderà i tempi di gestione per uscire dal pantano.
Tuttavia il prossimo passo in avanti in questa vicenda non potrà che essere la scelta indiana di consentire il rientro in Italia anche di Salvatore Girone.
Ed è questo l'unico messaggio di fiducia che ho voglia di ricordare in questa amara settimana del quarto anniversario.
fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79?fref=ts
Si potrebbero indicare innumerevoli ragioni, innumerevoli errori ed innumerevoli colpevoli per spiegare perché, a distanza di quattro anni, un uomo innocente come Salvatore Girone sia ancora costretto a vivere da detenuto in India.
Salvatore sta ancora pagando per l'enorme ipocrisia italiana di non aver voluto mettere l'innocenza subito al centro del dibattito sulla vicenda non appena, nel Maggio 2013, tale innocenza risultò evidente oltre ogni ragionevole dubbio.
Ma ormai così è, gli errori commessi non si possono cancellare, e quindi in questa settimana del quarto anniversario preferisco astenermi dal ritornare su specifici aspetti già più volte messi in luce per guardare invece positivamente al fatto che anche la lunga ed ingiusta detenzione di Salvatore non può che essere vicina al capolinea.
Sono quasi tre anni che i vertici indiani sanno che abbiamo le prove dell'innocenza dei fucilieri di marina. Sono quasi tre anni che i vertici indiani sanno di non essere nelle condizioni per celebrare alcun processo.
Da quasi un anno a questa parte poi, grazie al ricorso all'arbitrato sulla giurisdizione, i vertici indiani sono anche riusciti a porre le condizioni per far formalmente ricadere sull'Italia in un consesso internazionale molte delle colpe per la gestione patologica dell'intera vicenda.
Certo, l'India continua ad avere in mano le carte per far sì che tempi e modi del rientro di Salvatore non confliggano con convenienze interne della politica indiana.
Certo, l'India può contare su un Tribunale Arbitrale all'Aja che ne ha assecondato e ne asseconderà i tempi di gestione per uscire dal pantano.
Tuttavia il prossimo passo in avanti in questa vicenda non potrà che essere la scelta indiana di consentire il rientro in Italia anche di Salvatore Girone.
Ed è questo l'unico messaggio di fiducia che ho voglia di ricordare in questa amara settimana del quarto anniversario.
fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79?fref=ts
Purtroppo non la pensa così la Prof. Angela del Vecchio che è pessimista sull'udienza del 31 marzo al CPA ed il rientro di Girone. Vai al minuto 24.30 di questa trasmissione Radio Rai: http://www.radio1.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-4e7d9ec4-f326-4fc0-86be-3b5dd9dbfb44.html
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