di Maurizio Salvi – ANSA
Giunta al traguardo del suo quarto anno la vicenda dei Fucilieri di
Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, cominciata al largo
delle coste indiane del Kerala il 15 febbraio 2012, appare sempre
lontana dalla conclusione, anche se il suo scenario è radicalmente
mutato negli ultimi mesi, trasferendosi da New Delhi alla Corte
permanente di arbitrato (Cpa) dell’Aja. Dopo 1.461 giorni di battaglie
legali riguardanti la giurisdizione sull’incidente in cui morirono due
pescatori indiani che l’India ha rivendicato per se’, trovando
opposizione da parte dell’Italia, la questione è stata posta per
iniziativa di Roma il 22 giugno 2015 all’attenzione della Cpa.
Questo quarto anniversario dell’incidente trova i due marò in
situazioni completamente diverse. Latorre, infatti, dopo l’ictus che lo
ha colpito il 31 agosto 2014 e’ andato in Italia per seguire le terapie
riabilitative che ancora continuano. Ed il governo italiano ha
chiaramente fatto capire che il militare resterà a casa sua fino alla
fine dell’esame del contenzioso all’Aja.
Comunque
la Corte Suprema indiana ha chiesto nell’ultima udienza sul caso al suo
governo di informarla sui tempi previsti dalla Cpa per esaminare il
caso della giurisdizione, prorogando provvisoriamente la licenza in
Italia per Latorre al 30 aprile e fissando una nuova udienza per il 13
aprile prossimo. Girone, invece, continua nella sua routine indiana,
dopo che il 16 dicembre 2014 la Corte Suprema di Delhi respinse una sua
richiesta di licenza per trascorrere un nuovo periodo con la propria
famiglia in Puglia.
Da allora il militare, che risiede nell’ambasciata italiana, si reca
settimanalmente al Commissariato di zona per firmare un registro di
presenze. Chi gli sta vicino sa della preoccupazione per il distacco
dalla sua famiglia che lo visita regolarmente nei periodi di festività,
ma che ovviamente non potrà sopportare molto più a lungo questa
emergenza che pesa su di lui, sulla moglie Vania e sui figli Michele e
Martina.
Ogni
decisione su cosa fare per risolvere questo problema è però sospesa in
attesa che il 30 e 31 marzo prossimi la Cpa esamini la richiesta
italiana per un trasferimento di Girone in Italia in attesa della
sentenza della stessa Corte che, secondo il calendario pubblicato nelle
scorse settimane, non dovrebbe arrivare prima di agosto 2018.
Al riguardo vale ricordare una dichiarazione di Girone all’ANSA alla
vigilia dello scorso Natale: “Finalmente ci siamo affidati ad una Corte
internazionale super partes”. “Sono molto fiducioso – aveva ancora detto
– che sia fatta giustizia e questo soprattutto con i criteri del buon
senso e nel rispetto del diritto internazionale. Sono ormai quattro anni
che vivo con la mia libertà oppressa”.
di Redazione 17 febbraio 2016
fonte: http://www.analisidifesa.it
Nessun commento:
Posta un commento