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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

09/01/16

Da Tor Sapienza a Colonia: è sempre colpa del burattinaio fascista





Roma, 9 gen – Abbiamo già visto ieri come, in un tentativo disperato di negazionismo, qualcuno sia riuscito persino a dire che i disordini di Colonia (e Amburgo, e Salisburgo, e Zurigo) siano stati causati da… “gruppi xenofobi”. Proprio così, i soliti fasci avrebbero provocato i migranti per suscitare la reazione a cavalcare poi l’inevitabile sdegno. I media che hanno avanzato tale ipotesi non ci hanno spiegato bene come questo possa essere stato possibile. Peccato: siamo grandi amanti delle barzellette e ci sarebbe piaciuto ascoltare il racconto di come i “gruppi xenofobi” abbiano fatto ubriacare mille o duemila maghrebini, di come li abbiano indotti a tirare petardi sui passanti e sulla polizia, di come li abbiano convinti a molestare, pestare, umiliare, derubare, violentare centinaia di donne. Forse anche il Mossad o la Cia avrebbero difficoltà a inscenare una cosa del genere, ma gli onnipotenti “gruppi xenofobi” no, loro possono far tutto.
Del resto qualche tempo l’Espresso ha rilanciato, senza generare il clamore sperato, in verità, uno scoop secondo cui le armi per gli attentati di Parigi sarebbero state procurate da un ambiguo faccendiere di “estrema destra”, passato anche per il Front national, che si sarebbe in passato vantato di essere andato nelle banlieue con i suoi camerati a generare rivolte immigrate, anche in questo caso in vista dei consensi da trarne dopo la relativa ondata di indignazione. Quindi il colpevole per il massacro del Bataclan è… il Front national. E i disordini nelle periferie francesi a forte presenza immigrata, che si ripetono da 35 anni, sarebbero fomentate da misteriose cellule frontiste andate nottetempo a organizzare i tafferugli.
E i disordini nelle borgate romane di qualche tempo fa? Ovviamente non c’entrano nulla i servizi che non funzionano, la disoccupazione endemica, il miraggio di un’integrazione che in realtà è ghettizzazione reciproca. No, anche in quel caso ci furono gruppetti di neofascisti arrivati la sera prima ad organizzare il tutto. La gente del quartiere, evidentemente priva di un cervello proprio, li avrebbe seguiti ciecamente: del resto chi non scatenerebbe una guerriglia nella propria borgata solo perché gliel’ha suggerito uno sconosciuto neofascista di un altro quartiere spuntato fuori dal nulla?
E vogliamo parlare delle manifestazioni scolastiche o di quelle dei centri sociali? Anche in questo caso violenze e devastazioni sono immancabilmente frutto di infiltrati fascisti (in una delle più pesanti, qualche tempo fa, a Roma, ci furono persone convintissime di aver visto in piazza con gli antagonisti le bandiere di CasaPound… caspita che infiltrazione ben riuscita). Insomma, qualsiasi cosa accada, c’è sempre dietro l’uomo nero che manovra tutto. Alieni calati dall’alto, ma sempre organizzatissimi e capaci di qualsiasi cosa. In questo modo guardare in faccia la realtà non serve più: non esistono problemi relativi all’immigrazione, non esiste il terrorismo, la crisi, la disoccupazione, non esiste il disagio del popolo italiano, non esiste nulla, viviamo nel migliore dei mondi possibili. Se non fosse per quelle cellule xenofobe giunte da chissà dove a rovinare tutto.

Adriano Scianca - 9 gennaio 2016
fonte: http://www.ilprimatonazionale.it

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