Latitanti, estradandi o in fuga. Ecco dove sono
Evidentemente siamo un "ventre molle", la nazione che può essere
sbertucciata senza temere conseguenze, il Paese che urla, o finge di
farlo, senza mai ottenere ciò che vuole. Persino la debole Grecia si
prende il lusso di dirci "no", tenendosi gli "antagonisti" che pochi
mesi fa hanno messo il centro di Milano a ferro e fuoco. E come
dimenticare che, ben prima degli ellenici, a riderci in faccia è stata
la lontana India, che il fuciliere Massimiliano Latorre se l’è tenuto
fino a quando un ictus non ha indotto le autorità di New Delhi a
rimandarcelo, temporaneamente, a casa, mentre Salvatore Girone è ancora
nelle loro mani da ormai quattro lunghi anni. E se, per caso, in
qualcuno di noi sopravvive ancora la tentazione di negare che per gli
altri siamo solo un’"Italietta", basta osservare i criminali incalliti
che, nonostante i loro misfatti, dopo aver oltrepassato il confine sono
riusciti a farla franca e garantirsi, praticamente per sempre, una vita
da individui liberi.
Cesare Battisti, ad esempio, l’ex terrorista dei Pac, Proletari Armati
per il Comunismo, condannato a due ergastoli per quattro omicidi, è da
anni un rifugiato politico in Brasile. L’Italia prova e riprova a
farselo rispedire in patria, ma niente da fare. Oppure Giorgio
Pietrostefani, ex esponente di Lotta Continua, condannato a 22 anni per
l’omicidio del commissario Calabresi e divenuto uccel di bosco. E poi ci
sono "loro", quelli che, pur dopo aver imbracciato le armi negli Anni
di Piombo, o che comunque hanno fatto parte dei gruppi sovversivi,
sfruttando la "Dottrina Mitterand" sono riusciti a trovare protezione in
Francia. Enrico Villimburgo, ad esempio, condannato all’ergastolo nel
processo Moro ter, se ne sta nella patria dei "galli", dove vivono anche
Simonetta Giorgieri, ex componente del Comitato rivoluzionario toscano,
e Carla Vendetti. All’ombra della Torre Eiffel trascorre i suoi giorni
pure Roberto Cappelli, ex componente della colonna romana dei
brigatisti, così come Sergio Tornaghi dell’ala milanese dei terroristi
rossi, che i "cugini" d’Oltralpe non ci hanno mai voluto restituire. Nei
pressi dei caffè parigini, inoltre, se ne sta anche, nonostante una
condanna a 5 anni, Luigi Rosati, ex esecutivo nazionale di Potere
Operaio e poi giornalista ed etnomusicologo. Tanto chi lo va a
riprendere? In Francia anche Gianfranco Pancino, ex Autonomia Operaia,
sul cui capo è stata inflitta una condanna a 25 anni e nessuno ci ha mai
rispedito indietro. Anche Andrea Morelli, ex Potere Operaio, condannato
a 8 anni, è ospitato nella patria della Bastiglia, che accoglie pure
Massimo Canfora, ex membro dei Nuclei comunisti combattenti condannato
all’ergastolo. Ben 21 anni la pena per Enzo Calvitti, anche lui
oltreconfine, così come lo è l’ex Prima Linea Giovanni Vegliacasa. La
condanna di Giambattista Marongiu, ex Potere Operaio e cittadinanza
francese, è ormai prescritta, mentre Gino Giunti, ex appartenente alle
Br toscane, se ne sta in terra francese insieme a Guido Minonne,
esponente storico dello stesso gruppo. Anche in questo caso, per
l’Italia solo prese in giro. Nel Nord della Francia si è rifugiato pure
Giovanni Alimonti, al vertice delle Br-Pcc e condannato a 22 anni al
Moro ter. C’è poi Maurizio Di Marzio, anche lui ex Br-Pcc, condannato a
17 anni nel 1992. Ma la capitale francese ha aperto le porte, facendoci
una pernacchia, anche a Giovanni Vegliacasa, ex Prima Linea; a Vincenzo
Spanò, ex Comitati organizzati per la liberazione proletaria e
condannato a sei anni; all’ex militante di Autonomia Operaia Walter
Grecchi. Alloggio di comodo anche per Claudio Cerica, di Autonomia
Operaia, e Paola Maturi, "infermiera" della colonna romana delle Br,
entrambi destinatari di un provvedimento di clemenza. Per Giancarlo
Santilli, ex Prima Linea, la condanna a 19 anni non è stata sufficiente
per il ritorno in patria, così come per il suo sodale Luigi Bergamin. Lo
stesso dicasi per Gianni Mainardi, mentre l’ex brigatista Marina
Petrella è stata "perdonata" dall’allora premiere dame Carla Bruni.
Tanto da noi cos’hanno da temere?
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