Alfano legga con noi il Corano: capirebbe la falsità profonda dei Fratelli Musulmani
Alfano legga con noi il Corano: capirebbe la falsità profonda dei Fratelli Musulmani
Il
primo dicembre 2005, dopo un incontro a quattr'occhi con Silvio
Berlusconi a Palazzo Grazioli, l'allora capo di governo era sul punto di
conferirmi la carica di «ministro per l'Identità nazionale,
cittadinanza, integrazione e cooperazione allo sviluppo», creando il
nuovo dicastero «senza portafoglio» in seno alla Presidenza del
Consiglio
Si oppose l'allora ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, che
non volle rinunciare al potere politico, alle poltrone da distribuire,
alle risorse da gestire e alla visibilità mediatica che conferisce il
controllo dell'Immigrazione. La storia ricorderà probabilmente Pisanu
per l'inaffidabilità e l'ingratitudine dimostrata nei confronti di
Berlusconi. Sicuramente lo ricorderà per aver legittimato gli estremisti
islamici dell'Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche
in Italia), precisando lui stesso che sono l'emanazione dei Fratelli
musulmani, in cambio dell'illusione che avrebbero combattuto al nostro
fianco contro i terroristi islamici.
La svolta di Pisanu fu
affidata a Radio Vaticana il 7 febbraio 2006. Interrogato sulla presenza
di Nour Dachan, il presidente dell'Ucoii, in seno alla «Consulta per
l'islam italiano», da lui costituita, Pisanu rispose: «Io ho guardato
alla realtà odierna dell'Ucoii e ho prestato attenzione alle posizioni
di grande apertura al dialogo, di ferma condanna del terrorismo che
l'Ucoii ha assunto negli ultimi tempi in Italia. Debbo peraltro
sottolineare che queste posizioni corrispondono ad una evoluzione
positiva del movimento dei Fratelli musulmani nel mondo: questa
evoluzione deve essere assecondata».
In realtà Pisanu si era
limitato a obbedire all'ordine impartito dal presidente americano George
Bush, che d'intesa con il premier britannico Tony Blair aveva offerto
ai Fratelli musulmani un accordo strategico: lo sdoganamento politico in
cambio della collaborazione a sconfiggere Al Qaida di Bin Laden.
Ebbene,
dieci anni dopo, dobbiamo prendere atto del totale fallimento di quella
strategia. Eppure, un altro ministro dell'Interno che, al pari di
Pisanu, non solo non sarà ricordato per la gratitudine nei confronti di
Berlusconi, ma sarà certamente ricordato per l'ostinazione a perpetuare,
costi quel che costi, l'errore storico di immaginare che si possano
sconfiggere i tagliagole islamici alleandosi con i taglialingue
islamici. La svolta di Alfano è stata esplicitata, guarda caso dopo la
sua recente visita alla Casa Bianca, dove ha partecipato al Vertice
internazionale (17-19 febbraio), denominato «Contrasto dell'estremismo
violento», dove guarda caso non compaiono né la parola «terrorismo» né
la parola «islam». E guarda caso Alfano era accompagnato da un unico
rappresentante del Parlamento italiano, il giovanissimo deputato del
Partito democratico Khalid Chaouki, inesperto di politica estera ma
musulmano.
Tornato da Washington, Alfano ha subito riesumato una
sorta di «Consulta per l'islam d'Italia», nonostante sia stata
interrotta da Amato nel 2008 per il rifiuto dell'Ucoii di sottoscrivere
la «Carta dei valori», poi trasformata da Maroni in «Comitato per
l'islam italiano» con l'esclusione dell'Ucoii. Ebbene, nella nuova
Consulta di Alfano figurano ben 7 membri dell'Ucoii.
E guarda
caso, subito dopo la svolta di Alfano, il Qatar, che è il principale
finanziatore dei Fratelli musulmani, ha investito circa 2 miliardi di
euro per comprarsi i grattacieli dell'Expo a Milano situati a Porta
Nuova. E guarda caso, contemporaneamente, il premier Renzi ha frenato
sulla partecipazione militare dell'Italia in Libia, nonostante le
esplicite minacce dell'Isis, puntando su una impossibile conciliazione
tra il governo libico riconosciuto internazionalmente che ha sede a
Tobruk e i Fratelli musulmani libici che controllano Tripoli. In
definitiva gli ordini di Barack Hussein Obama, la cui amministrazione è
pesantemente infiltrata dai Fratelli musulmani, impongono all'Italia di
accodarsi alla strategia della Turchia di Erdogan, principale sponsor
politico dei Fratelli musulmani ma anche alleato occulto dei terroristi
dell'Isis, anziché sostenere l'Egitto del laico Al Sisi che è seriamente
determinato a sconfiggere sia l'Isis sia i Fratelli musulmani.
Ad
Alfano non ci resta che regalargli una copia del «Corano spiegato da
Magdi Cristiano Allam», di prossima uscita in allegato con Il Giornale ,
raccomandandogli di leggersi la voce «Dissimulazione», dove si cita il
versetto «Chi rinnega Dio dopo aver creduto in lui si perderà, a meno
che sia costretto a rinnegarlo ma in cuor suo resta saldo nella fede»
(16, 106). Significa che i Fratelli Musulmani possono accettare la
tregua con il nemico, ma mai e poi mai la pace. Lo capirà Alfano?
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