In
Italia lo Ius Soli già esiste. All’età di 18 anni colui che nasce e
cresce in Italia ha il diritto alla cittadinanza, adesso la sinistra
senza anima e storia vuole cederlo per diritto di nascita, non
comprendendo che essere cittadini italiani e occidentali è legato alla
nostra storia e alla storia delle nostre terre. Marx ci ha informato che
la storia umana è storia di sangue e di potere, cosa che molti
cittadini occidentali, figli del benessere, dimenticano nel comprendere i
fenomeni che stiamo vivendo. Purtroppo la storia la si studia male, o
da essa non apprendiamo gli insegnamenti. In Italia dal materialismo
storico siamo passati al pietismo universale di matrice cattocomunista o
terzomondista.
Queste sono le concezioni che si sono veicolate nella mente di molti italiani: noi occidentali siamo responsabili dei mali del mondo, le cause della povertà, del sottosviluppo del mondo sono colpa nostra. Tale teoria è simile, se non eguale, a quella visione apocalittica dell’ecologia secondo cui il mondo muore a causa nostra. In queste visioni manichee, c’è la grande bufala che era meglio il mondo antico di ieri rispetto a quello di oggi. Essa è fondamentalmente una visione etica del comportamento umano che, mediante una concezione rieducativa del nostro comportamento (ma anche del linguaggio), vorrebbe strutturarci ad essere tutti eguali e buoni, sia per noi, che per il mondo. Questi epigoni non riescono ad accettare la diversità insita nell’essere umano, con i suoi limiti e stravaganze: la libertà, anche quella di sbagliare, è vista con orrore.
Nel confronto geopolitico che la globalizzazione ci obbliga ad affrontare, l’Occidente è per loro solo lo sfruttatore del Terzo Mondo. Certamente c’è del vero, ma non è la verità. La prima distinzione è che non sanno valutare che le regole che l’Occidente democratico si è dato, non sono valide per molti Paesi del mondo i quali vivono in regimi più o meno dittatoriali, e visto che la democrazia non si esporta con le armi, bisogna prenderne atto. Secondo, le colonie appartengono a un periodo storico in cui l’Occidente ha dominato questi Paesi, come storicamente hanno fatto nella storia dell’uomo tutti i popoli che hanno vinto delle guerre, portando desolazioni, ma anche scambi, per quanto imposti, di cultura e tecnica. Terzo, le religioni, che secondo Marx sono l’oppio dei popoli, hanno svolto anche funzioni culturali all’interno di essi, ma il più delle volte sono state strumento di potere e di impedimento alla conoscenza; alcune, però, si sono sapute evolvere e secolarizzare, altre no. E non dimentichiamoci che il Nord Africa era tutto cristiano e con la scimitarra furono sottomessi i popoli cristiani, come i cattolici con le armi colonizzarono l’America latina. L’Islam è certamente, per sue problematiche intrinseche, l’unica religione monoteistica che non si è evoluta e questo dipende sia dal potere che ne deriva agli imam, che ai vari dittatori, ma anche dalla accondiscendenza della maggioranza dei loro credenti. Il nostro benessere non deriva dal nulla, ma è forgiato dal sangue di Giordano Bruno, di Giuseppe Mazzini, dalla Resistenza al Nazismo e dei tanti eretici condannati dalla chiesa e dai vari signorotti del tempo.
L’affermazione culturale dell’Illuminismo, come anche il Rinascimento, e stata possibile solo grazie al sangue dei tanti martiri per la libertà. Se l’Occidente sfrutta i Paesi del Terzo Mondo, è perché esiste una classe politica in questi Paesi che lo permette, che non ama il suo popolo, che non distribuisce la ricchezza ma se ne appropria. Anche la vendita delle armi che l’Occidente, e non solo, fa a questi Paesi, è un falso problema se non esiste un disarmo totale, e pensare a un mondo senza armi rientra in questa folle visione dell’uomo buono in assoluto.
Certo oggi l’Occidente ha altre sfide da affrontare che possono far perire la democrazia, come la finanza globale che sfugge alle regole della democrazia ed è a volte la promotrice di un nuovo modo di realizzare guerre in modo post moderno alle nazioni. I popoli dell’Islam, fuggendo dai loro Paesi alla ricerca di un benessere consumistico, pongono un problema serio all’Occidente sulla possibilità della loro capacità di integrazione nei valori dell’Occidente. Per questo lo Ius Soli che il Partito Democratico vuole approvare è il segno di una decadenza culturale di una parte della classe dirigente del Paese, perché non si è italiani o di altri Paesi per nascita, ma per cultura.
Queste sono le concezioni che si sono veicolate nella mente di molti italiani: noi occidentali siamo responsabili dei mali del mondo, le cause della povertà, del sottosviluppo del mondo sono colpa nostra. Tale teoria è simile, se non eguale, a quella visione apocalittica dell’ecologia secondo cui il mondo muore a causa nostra. In queste visioni manichee, c’è la grande bufala che era meglio il mondo antico di ieri rispetto a quello di oggi. Essa è fondamentalmente una visione etica del comportamento umano che, mediante una concezione rieducativa del nostro comportamento (ma anche del linguaggio), vorrebbe strutturarci ad essere tutti eguali e buoni, sia per noi, che per il mondo. Questi epigoni non riescono ad accettare la diversità insita nell’essere umano, con i suoi limiti e stravaganze: la libertà, anche quella di sbagliare, è vista con orrore.
Nel confronto geopolitico che la globalizzazione ci obbliga ad affrontare, l’Occidente è per loro solo lo sfruttatore del Terzo Mondo. Certamente c’è del vero, ma non è la verità. La prima distinzione è che non sanno valutare che le regole che l’Occidente democratico si è dato, non sono valide per molti Paesi del mondo i quali vivono in regimi più o meno dittatoriali, e visto che la democrazia non si esporta con le armi, bisogna prenderne atto. Secondo, le colonie appartengono a un periodo storico in cui l’Occidente ha dominato questi Paesi, come storicamente hanno fatto nella storia dell’uomo tutti i popoli che hanno vinto delle guerre, portando desolazioni, ma anche scambi, per quanto imposti, di cultura e tecnica. Terzo, le religioni, che secondo Marx sono l’oppio dei popoli, hanno svolto anche funzioni culturali all’interno di essi, ma il più delle volte sono state strumento di potere e di impedimento alla conoscenza; alcune, però, si sono sapute evolvere e secolarizzare, altre no. E non dimentichiamoci che il Nord Africa era tutto cristiano e con la scimitarra furono sottomessi i popoli cristiani, come i cattolici con le armi colonizzarono l’America latina. L’Islam è certamente, per sue problematiche intrinseche, l’unica religione monoteistica che non si è evoluta e questo dipende sia dal potere che ne deriva agli imam, che ai vari dittatori, ma anche dalla accondiscendenza della maggioranza dei loro credenti. Il nostro benessere non deriva dal nulla, ma è forgiato dal sangue di Giordano Bruno, di Giuseppe Mazzini, dalla Resistenza al Nazismo e dei tanti eretici condannati dalla chiesa e dai vari signorotti del tempo.
L’affermazione culturale dell’Illuminismo, come anche il Rinascimento, e stata possibile solo grazie al sangue dei tanti martiri per la libertà. Se l’Occidente sfrutta i Paesi del Terzo Mondo, è perché esiste una classe politica in questi Paesi che lo permette, che non ama il suo popolo, che non distribuisce la ricchezza ma se ne appropria. Anche la vendita delle armi che l’Occidente, e non solo, fa a questi Paesi, è un falso problema se non esiste un disarmo totale, e pensare a un mondo senza armi rientra in questa folle visione dell’uomo buono in assoluto.
Certo oggi l’Occidente ha altre sfide da affrontare che possono far perire la democrazia, come la finanza globale che sfugge alle regole della democrazia ed è a volte la promotrice di un nuovo modo di realizzare guerre in modo post moderno alle nazioni. I popoli dell’Islam, fuggendo dai loro Paesi alla ricerca di un benessere consumistico, pongono un problema serio all’Occidente sulla possibilità della loro capacità di integrazione nei valori dell’Occidente. Per questo lo Ius Soli che il Partito Democratico vuole approvare è il segno di una decadenza culturale di una parte della classe dirigente del Paese, perché non si è italiani o di altri Paesi per nascita, ma per cultura.
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