Ma che razza di società sta sorgendo?
È un tam tam quotidiano che colpisce la vita, la morte, la nascita, la
famiglia. C’è una Grande Fabbrica dell’Opinione che marcia a senso
unico, in un corso accelerato di demolizione dell’umanità come l’abbiamo
finora conosciuta. E impone a tappe forzate la corsa verso un mondo
capovolto.
La mamma diventa un ente superfluo, da
sopprimere o da ridurre a utero in affitto per la gioia delle coppie
omosessuali che vogliono comprarsi un figlio. E i magistrati, smentendo
la legge, confermano la piena legittimità dei loro desideri e aggiungono
che non c’è bisogno di geni per chiamarsi genitori.
Ma la parola genitori, guarda un po’, deriva proprio dalla parola geni.
Si può accettare la dizione “genitori adottivi” perché un padre e una
madre suppliscono ai genitori biologici; ma due uomini dello stesso
sesso che per un loro desiderio decidono di farsi il loro figlio non
sono genitori in alcun senso. Al più sono tutori. La madre non è un
accessorio sostituibile.
L’abolizione della mamma segue a ruota la soppressione del papà, ente inutile in una società senza padre.
La società parricida e matricida è una società senza figli,
salvo quelli nati in provetta. Si deplora la politica che non segue
subito l’onda emotiva e non legifera in materia come ordina l’Onda, coi
suoi artefici e i suoi magistrati. E invece passa inosservato il
silenzio assordante e imbarazzante, di Papa Bergoglio
che di fronte allo stravolgimento della vita e della famiglia, dagli
uteri in affitto ai suicidi assistiti, parla d’altro, fa finta di
niente…
Una generazione sta demolendo in poco tempo l’esperienza di tante generazioni che l’hanno preceduta, con una presunzione assoluta. E il Santo Padre tace.
Cosa c’è alle origini di questa follia?
C’è la perdita dei confini, del senso della misura, della natura e del
limite. Sono io, solo io, a decidere quando morire e come; sono io a
decidere, senza il concorso di una donna, di avere un figlio, affittando
un utero o facendo shopping oltreoceano. Sono io a decidere se
interrompere o meno una gravidanza non desiderata, anche se va di mezzo
la vita di una persona.
La libertà e la modernità si riducono a non porre limiti ai miei desideri.
Non conta nulla il resto, gli altri, i legami affettivi, la paternità,
la maternità, la responsabilità di essere al mondo e di mettere al
mondo.Non conta altro che la mia volontà.
Questa è la follia del nostro tempo,
il potere smisurato dei propri desideri che viene presentato come
Diritto, Libertà e Autonomia. E chi si oppone viene accusato di vivere
nel medioevo. Dimenticando che anche noi, nati in famiglie da padri e
madri, siamo nati e cresciuti in quel medioevo.
Se difendere la
maternità, la paternità, la famiglia e la vita sono segni di medioevo,
allora cos’è la modernità, il trionfo del disumano, la perdita del
limite, la dittatura dell’Ego, l’abolizione della natura? No, signori,
questo non è il futuro, questa è la fine della civiltà e la fuoruscita
dall’umanità nel nome di un transumano geneticamente modificato, dove
l’identità è sostituita dal desiderio, l’umano dal mutante e il noi
siamo dall’Io voglio.
Non confondete la fine con un inizio.
di Marcello Veneziani
MV, Il Tempo 2 marzo 2017
Nessun commento:
Posta un commento