16 ottobre – “Salvare vite umane e’ una priorita’ assoluta in tutte le operazioni Frontex, ma il nostro mandato riguarda un supporto al controllo dei confini e non siamo un’agenzia che fa ‘Ricerca e salvataggio‘, che nell’Unione europea non esiste. Se poi ci sara’ la necessita’ di fare ‘Ricerca e salvataggio’ metteremo a disposizione i nostri mezzi” ma, a differenza di Mare Nostrum, “Triton non ha imbarcazioni per coprire un’area cosi’ grande ne’ imbarcazioni cosi’ grandi per effettuare soccorsi vicino alla Libia”.
Lo ha chiarito il direttore esecutivo di Frontex, Gil Arias-Fernandez, nel corso di una conferenza stampa a Roma. Arias-Fernandez ha sottolineato che “i respingimenti sono illegali”, spiegando che “gli immigrati che saranno salvati saranno portati nello Stato che ospita l’operazione Triton, l’Italia e in parte Malta per l’area del Mediterraneo centrale, anche se viene intercettato e salvato da unita’ e mezzi non italiani.
Gli immigrati salvati andranno in Italia: Frontex non ha un mandato per definire dove andranno le persone, ma il nostro mandato e’ limitato ad offrire assistenza tecnica agli Stati che ne hanno bisogno”. “I dettagli tecnici dell’operazione Triton non sono stati ancora definiti e per quanto riguarda l’Italia probabilmente se ne parlera’ in una riunione domani a Varsavia con il capo della polizia Pansa e oggi con la polizia delle frontiere: il centro di comando e di controllo di Triton sara’ a Roma e sono previsti altri centri locali, probabilmente a Lampedusa”,
Mare Nostrum non sarà sostituita dall’operazione Triton di Frontex, che partirà l’1 novembre. Lo ha ribadito il direttore esecutivo durante il briefing con la stampa a Roma, rispondendo così indirettamente alle dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro dell’Interno Angelino Alfano che aveva spiegato che con Triton l’Europa “si reimpossessa delle sue frontiere e consente di far terminare l’operazione Mare Nostrum”.
“La decisione di interrompere Mare Nostrum spetta solo alle autorità italiane e Triton comincerà indipendentemente da Mare Nostrum. La gestione del controllo dei confini resta agli stati membri: Frontex aiuta gli stati membri ma non li sostituisce“, ha chiarito Gil Arias Fernandez: “Nè Frontex nè l’Unione europea hanno l’autorità per sostituire l’autorità dello Stato membro nel controllo dei suoi confini. Frontex è un’integrazione al compito svolto dagli Stati membri nell’affrontare sfide esterne eccezionali, tramite operazioni congiunte come Triton”.
“La gestione dei confini esterni dell’Unione europea è una responsabilità congiunta dello Stato membro e dell’Ue: lo Stato membro ha la responsabilità del controllo della propria parte del confine esterno e l’Ue contribuisce con tre elementi: definisce il quadro giuridico per il controllo del confine; fornisce il sostegno finanziario; eroga i meccanismi di cooperazione, come Frontex”, ha concluso il direttore esecutivo di Frontex.
16 ottobre 2014
fonte: http://www.imolaoggi.it
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