Falso
ideologico in atto pubblico. Nel mondo reale è un reato grave. In
quello a Cinque Stelle dovrebbe essere addirittura gravissimo.
Ma ormai la morale dei grillini è sartoriale, veste
perfettamente tutte le esigenze giudiziarie dei suoi rappresentanti.
Erano nati giustizialisti e ora sono diventati giustificazionisti,
sempre pronti a inventare scuse per coprire le magagne dei loro sindaci.
Ultima la prima cittadina di Torino Chiara Appendino. E non è un caso.
Non può esserlo più. Non è il politico sfortunato che ha avuto un
incidente di percorso. Semmai volendo essere buoni è il politico
incapace che combina guai e non conosce la grammatica delle istituzioni.
Chiara Appendino sembrava la secchiona e Virginia Raggi la ripetente da
mandare a ripetizione. In realtà sono due facce della stessa medaglia.
La Raggi è travolta dal suo immobilismo, l'Appendino al contrario dal
suo attivismo e dalle decisioni scellerate della sua giunta. A Torino il
grillismo si svela in tutta la sua visione ideologica. A partire dalle
varie ossessioni friendly: dalle raccomandazioni agli albergatori di
rispettare le regole halal per essere muslim friendly al menù
vegetariano nelle mense scolastiche per avere una città vegan friendly.
Gli unici che non sono friendly devono essere i torinesi, specialmente
quei millecinquecento che sono stati calpestati la scorsa estate durante
la finale di Champions League. Un bollettino di guerra - con un morto -
che sarebbe stato facilmente evitabile e per il quale il comune è sotto
processo. La giunta torinese sembra invece piuttosto friendly coi No
Tav e i No Global che hanno scorrazzato a Venaria, in occasione del G7,
menando poliziotti e decapitando i manichini di Renzi e Poletti. Appena è
stato arrestato il capo dei violenti dai banchi della giunta a Cinque
Stelle si è chiesto di liberarlo. In questo caso sono passati
direttamente dal giustizialismo all'ingiustizialismo. Per non parlare
della recente pioggia di multe che la sindaca pentastellata ha
precipitato sui suoi concittadini: 42 milioni di euro in cartelle
esattoriali. E anche in quel caso sapete cosa ha detto? Che era colpa
della amministrazione precedente. Così come in questo caso avrebbe
sbianchettato il debito da 5 milioni (contratto da altri) e ora
misteriosamente scomparso dal bilancio del Comune. Nascosto sotto il
tappeto. Ed è un po' la morale della politica grillina per come la
abbiamo conosciuta fino a oggi: quando non riescono ad applicare il loro
libro dei sogni alla realtà cambiano le carte in tavola. O nascondono
la polvere - o i debiti - sotto il tappeto.
Mer, 18/10/2017
- fonte: http://www.ilgiornale.it
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