Nadine Al-Budair, giornalista saudita che vive in Qatar, dalle colonne del quotidiano kuwaitiano Al-Rai ha invitato i lettori islamici a una riflessione, tentando si scuoterne le coscienze. L’articolo risale al dicembre scorso, ma mai come ora suona tragicamente attuale.
“Immaginate che i giovani occidentali
vengano qui e compiano una missione suicida in una delle nostre piazze
in nome della Croce. Immaginate di sentire le voci di monaci e
sacerdoti, provenienti da chiese e luoghi di preghiera dentro e fuori il
mondo arabo, che urlano negli altoparlanti e lanciano accuse contro i
musulmani, chiamandoli infedeli e cantando: ‘Dio, elimina i musulmani e sconfiggili tutti’.
Immaginate che noi avessimo fornito ad un numero infinito di
gruppi stranieri carte d’identità, cittadinanze, visti, posti di lavoro,
istruzione gratuita, moderna assistenza sanitaria gratuita, previdenza
sociale e così via, e che poi sia uscito fuori un membro di uno di
questi gruppi, consumato dall’odio e dalla sete di sangue, e abbia ucciso i nostri figli nelle nostre strade, nei nostri edifici, negli uffici dei nostri giornali, nelle nostre moschee e nelle nostre scuole.
Queste immagini sono lontane dalla mente del terrorista arabo o musulmano, perché ha la certezza che l’Occidente sia umanitario e che il cittadino occidentale si rifiuti di rispondere così ai barbari crimini dei terroristi islamici.
Nonostante gli atti terroristici di Al-Qaeda e dell’ISIS, noi
stiamo sul suolo occidentale da anni senza alcun timore o
preoccupazione. Milioni di musulmani – turisti, immigrati, studenti e
persone in cerca di lavoro – hanno le porte aperte e le strade sicure. È strano che noi condanniamo l’Occidente invece di affrontare ciò
che sta accadendo in mezzo a noi: i modi estremisti in cui
interpretiamo la sharia e il nostro atteggiamento reazionario l’uno
verso l’altro e verso il mondo. È strano che noi condanniamo invece di chiedere scusa al mondo.
Certi opinionisti arabi promuovono un messaggio patetico e
recitano all’orecchio del loro amico le stesse parole che lui ha
ripetuto milioni di volte riferendosi ai terroristi musulmani: ‘Quelli
non rappresentano l’islam, ma solo se stessi’.
Questo è tutto quello che sappiamo fare: assolverci dalla colpa“.
Mrio Basso -
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