Matteo Renzi ha festeggiato i suoi due anni con una raffica
inverosimile di annunci e di balle spaziali. In particolare, suscitando
la generale ilarità della stampa estera, ha promesso di inaugurare entro
l’anno la chimerica autostrada Salerno-Reggio Calabria. Inoltre, come
riportato nell’interessante blog Phastidio.net di Mario Seminerio,
eccellente fustigatore economico-finanziario del Machiavello di Rignano
sull’Arno, il Presidente del Consiglio avrebbe giustificato, nel corso
di un intervento a Rtl 102.5, la scarsa crescita dell’Italia con 25
miliardi di presunti tagli alla spesa pubblica imposti dall’Europa.
“Dovendo fare la spending review è chiaro che abbiamo meno soldi degli
altri da spendere e la crescita è più bassa degli altri. Speriamo che
entro l’anno possiamo tornare alla media europea”, ha sentenziato il
premier.
Già, peccato però che a conti fatti sembra che il 2015 si chiuderà
con una vera e propria esplosione della spesa pubblica la quale, senza
considerare quella degli enti locali, risulta aumentata di circa 52
miliardi di euro, ossia il doppio dei presunti tagli che il cantastorie
fiorentino va raccontando nei suoi tour parolai. Per quanto riguarda la
citata Salerno-Reggio Calabria, sembra che - come riporta in un
dettagliato articolo del quotidiano “Il Mattino” di Napoli - “il
miracolo di anticipare il taglio del nastro di alcuni anni, però, ha
molto poco di miracoloso: il Governo Renzi ha rinunciato a lavori
programmati ma mai avviati per oltre 2 miliardi di euro. In pratica una
cinquantina di chilometri della Salerno-Reggio resteranno così com’erano
nel 1972: due corsie un po’ più strettine del normale, nessuna corsia
d’emergenza, curve insidiose”.
Ora, sempre più infastiditi da un personaggio che sta facendo della
pubblicità ingannevole il suo principale fondamento politico, a nome
della nostra piccola ma combattiva riserva indiana liberale mi sento di
rivolgermi a costui, parafrasando il famosissimo incipit della prima
orazione delle Catilinarie: Quousque tandem abutere, Matteo Renzi,
patientia nostra?
di Claudio Romiti -25 febbraio 2016
fonte: http://www.opinione.it
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