Roma, 17 gen – Che fosse una curiosa emergenza umanitaria, tale da generare esclusivamente profughi giovani, maschi e in buona salute
(la tipologia umana che in genere le guerre le combatte, mentre a
mettersi al sicuro dovrebbero essere donne, anziani e bambini) qualcuno
lo aveva notato da tempo. Ma in fondo ci si faceva poco caso, perché
c’era sempre un servizio al tg zeppo di immagini strappalacrime in cui
proprio le poche donne e bambini sbarcati ottenevano una
sovraesposizione del tutto tarocca. Poi è venuta Colonia,
che pur rappresentando un’inezia rispetto ai rischi reali che l’Europa
corre grazie alle sue folli politiche immigratorie, sembra aver aperto
gli occhi a molti (ma quanto durerà?).
Ma le ovvietà non finiscono qui. Chiosa il Corriere: “La
ricerca di Den Boer ha provato anche che, sul lungo periodo, le società
con un alto numero di uomini che rimangono ai margini della società —
perché impossibilitati a sposarsi o a ricongiungersi con le famiglie, o
perché disoccupati — sono più instabili e soffrono di un crescente numero di crimini, abuso di droga, gang fuorilegge.
Il rischio di ripercussioni negative aumenta nelle società in cui il
passaggio alla vita di coppia è ritardato — come avviene tra i profughi e
i migranti soli in Europa. ‘I celibi sono più propensi a commettere
atti criminali rispetto agli uomini sposati o impegnati
sentimentalmente’, conferma Den Boer. In più ‘i giovani uomini soli
tendono ad unirsi in gruppo e, inevitabilmente, il comportamento di un
gruppo è più antisociale di quello di un individuo solo’. Come hanno
dimostrato i fatti di Colonia”. Esauritosi il clamore per i casi di
Colonia, queste ricerche torneranno in un cassetto o si comincerà ad
agire di conseguenza?
Giuliano Lebelli - 17 gennaio 2016.
fonte: http://www.ilprimatonazionale.it
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