Venerdì 2 febbraio 2018 – Festa della Candelora (Presentazione del Signore Gesù al Tempio) – a Casa Spirlì, in Calabria
Innocent Oseghale, nigeriano. Permesso di soggiorno scaduto. Immondo spacciatore e feroce assassino.
Uno per tutti!
… Per tutti i delinquenti che abbiamo importato negli ultimi cinque anni da ogni latrina del globo.
Impastate a pochi poveracci (usati come specchietto per le allodole),
sono sbarcate da pittoreschi barconi, che fanno tanto “fuga dalla
povertà”, e da comode navi, modello “ventre di mamma ong”, decine,
centinaia di migliaia di farabutti e assassini africani, mediorientali e
asiatici. Brutti ceffi, spesso terroristi, che NON scappano da guerre e
pestilenze, ma da mandati di arresto stampati nei Paesi dove sono nati e
dove hanno commesso chissà quale sorta di lurido delitto, chissà quale
reato, chissà quale atrocità. Di questi stronzi non sappiamo nulla. Né
il vero nome, né il vero luogo di nascita, né la fedina penale. Sappiamo
solo che vengono bene in foto di gruppo, piangenti e imploranti mentre
sono stipati su improbabili natanti salpati dalle coste libiche e
diretti nel Paese di Bengodi, l’Italia puttana del terzo millennio. Questo residuo di Bel Paese, ormai ridotto ad un letamaio, nel quale ognuno fa legge a sé.
Tutti, tranne gli Italiani, ai quali non è consentito altro
che sopravvivere in silenzio. Ai quali, anzi, è VIETATO anche
sopravvivere. Qui, gli Italiani devono morire e basta. E se non
lo fanno spontaneamente, ci pensano i Kabobo, gli Oseghale, le
centinaia di clandestini delinquenti clandestini, privi della pur minima
possibilità di essere veramente individuati, identificati, rispediti
nelle (loro) patrie galere. Sicuramente più galere delle nostre.
Qui in Italia, in Occidente, la condanna non li spaventa: li diverte.
Siamo andati così avanti con le concessioni, che, quasi quasi,
commettere reato è meno faticoso che fare la fila al supermercato.
Sono centinaia, migliaia, le vittime di violenza “clandestina”. Solo
poche trovano soddisfazione nella Giustizia. La maggior parte deve
subire in silenzio il buonismo imperante e le sue conseguenze. Il
perdono forzato, per esempio. Se l’assassino è negro, zingaro o
mediorientale, i Codici vengono silenziati e deposti nell’abisso senza
fondo della finta bontà. Anche i tribunali si prestano, spesso, a inspiegabili sconti di pena, che stanno demoralizzando gli Italiani.
Ci siamo consegnati ai nostri carnefici, senza reagire. Anzi, ringraziandoli della morte che ci recapitano fin dentro le nostre case.
Mi auguro e auguro alla mia adorata Terra che le urne del 4 marzo riconsegnino l’Italia agli Italiani. E gli assassini alle pene massime stabilite dai Codici.
E vorrei poter morire con gli occhi pieni di un mare popolato da navi cariche di clandestini che… fanno ritorno verso casa… (volenti o nolenti)
#PrimagliItaliani
#ItaliaagliItaliani
di Nino Spirlì - 2 febbraio 2018
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