ANSA – Chiusa la rotta balcanica si stariaprendo quella del
Mediterraneo per chi fugge dalla guerra edalla povertà. Nella sola
giornata di ieri sono stati oltre 1500 gli immigrati clandestini tratti
in salvo dai mezzi schierati nel canale diSicilia: erano a bordo di
gommoni alla deriva a largo della Libia, e tra di loro c’erano quasi 200
donne e oltre 30 bambini.Un fenomeno che sembra destinato ad aumentare
conl’approssimarsi delle bella stagione e su cui non a caso ha
richiamato l’attenzione il presidente del Consiglio Europeo,Donald Tusk,
che ha messo in guardia l’Ue dal riacutizzarsidelle migrazione lungo la
rotta del Mediterraneo centrale.
“Chi
ugge dalla guerra va accolto”, è stato invece il richiamo
dellapresidente della Camera Laura Boldrini, perché “la sicurezza è un
diritto di tutti anche per chi fugge dalla guerra e dallepersecuzioni”.
In tutto sono stati undici gli interventi di soccorsocompiuti: i
gommoni alla deriva erano tra le 20 e le 30 miglia anord della Libia e a
bordo c’erano complessivamente 1.569migranti. Il salvataggio più
consistente lo ha fatto la Nave Diciotti della Guardia Costiera, che ha
soccorso 4 gommoni e unbarcone, prendendo a bordo 774 migranti, tra cui
125 donne e 5bambini.
Sei invece i gommoni soccorsi dalle navi Borsini,Grecale e Aliseo
della Marina Militare. La prima ha tratto insalvo 119 migranti, tutti
uomini; la seconda 447 (tra cui 95 donne e 5 minori) la terza 124 (3
donne e 21 minori).
Mentre lanave Frankfurt, inserita nel dispositivo Eunavformed, ha soccorso 105 migranti (51 donne e 2 minori).
Intanto i dati del Viminale segnalano che già i primi tre mesi del
2016 hanno fatto registrare un incremento del 58% dei migranti sbarcati
sulle nostre coste rispetto allo stessoperiodo del 2015.
Le persone arrivate in Italia quest’anno sono poco più di 16mila,
6mila in più rispetto a quelle giunte nel primo trimestre dell’anno
scorso (10.165). Adoggi, nel sistema di accoglienza distribuito sul
territorio sonoospitati circa 108mila migranti e circa 10mila minori.
Foto: EPA e Marina Militare
di Redazione 30 marzo 2016
fonte: http://www.analisidifesa.it
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