La Natura é una macchina perfetta ... noi la stiamo stuprando, violentando, offendendo in tutti i modi possibili e non ... É in atto la fine del Mondo . E non sarà stata causata da un evento catastrofico, ma dalla mano dell'uomo.
e.emme
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Ma ora nessuno dice "Je suis Dolce & Gabbana"
Forse
l'Occidente resisterà agli estremisti islamici, ma non allo Jihad
isterico della comunità LGBT, un acronimo che vuol dire lobby
Forse
l'Occidente resisterà agli estremisti islamici, ma non allo Jihad
isterico della comunità LGBT, un acronimo che vuol dire lobby
La furia dell'Isis è un divertissement al confronto. In verità moriremo travolti dall'integralismo gender.
Forse l'Occidente resisterà agli estremisti islamici, ma non allo Jihad isterico della comunità LGBT, un acronimo che, sciolto, significa Lesbo-Gay-Bisex-Trans e, unito, vuol dire lobby. Del pensiero unico. Saremo spazzati via da una sigla. È bastato, a proposito di sigle, che l'ala conservatrice del brand D&G, cioè Domenico Dolce, esprimesse un legittimo punto di vista sulla famiglia tradizionale - che lo «convince di più» rispetto agli «uteri in affitto» - e i pasdaran del politically correct e del sessualmente promiscuo hanno lanciato la loro personalissima crociata. E neppure metaforica: i fondamentalisti della fecondazione assistita hanno chiesto di boicottare una azienda, linciare verbalmente uno stilista e bruciare i suoi prodotti. E chi l'ha detto che il rogo di libri sia peggio di quello dei capi di abbigliamento? Sono entrambi prodotti della creatività e entrambi esprimono una cultura. Attenti, voi che twittate #boycottDolceGabbana a scherzare col fuoco. Sembra uno scherzo, e invece è grottesco: è da due giorni che su D&G si leggono commenti intolleranti firmati dello stesso demi-monde che ogni minuto strilla contro l'intolleranza. La libertà di espressione, quando si tratta di difendere la famiglia classica, non vale più? Se D&G sono omo, va benissimo. Andrebbero bene anche se fossero etero , ma a favore dell'utero in affitto. Se sono eretici , cioè tradizionalisti, no. E cosa faranno ora le celebrity che hanno messo in vitro l'ideologia? Non si puliranno più il seme artificiale con i foulard D&G? Altra domanda. Ma fino a poche settimane fa non eravamo tutti Charlie ? Non sfilavamo tutti a favore della libertà di espressione? Non condannavamo ogni integralismo? Tutto passato. Come i fiori secchi e i lumini consumati che restano, oggi, in Place de la République. Lo stoppino della fiaccola della libertà, a volte, è cortissimo. Si può dire, senza essere omo e senza esagerare con gli abiti slim, Je suis Dolce&Gabbana ? O la solidarietà è solo per certe categorie? La famiglia allargata sì, la Sacra Famiglia no. I gender, dovrebbero essere gli ultimi a fare distinzioni di genere. Già un hastag che boicotta qualcosa è agghiacciante. Se diventa trending topics è orwelliano. La censura - quella sì - appartiene a un pensiero arcaico. E fuori dal tempo semmai è condannare chi osa dire - a titolo personale anche se pubblicamente - libere parole su famiglia, paternità, maternità, diritti e tutele dei figli. Ecco un caso-scuola in cui il pensiero unico progressista ci rigetta nel peggior oscurantismo reazionario. Dopo è difficile distinguere chi è davvero fascista. Che noia questa dittatura del pensiero omofilo come panacea dell'umanità. Pensavamo la vicenda Barilla ci avesse insegnato qualcosa. E in effetti lo ha fatto. Che il politicamente corretto, persino in tema di figli, è capace di partorire mostri sempre peggiori.
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