Posso, da italiano libero, dire che chi nasce in una nazione ha il
diritto di non vederla invasa da stranieri che, non riconoscendola come
propria, non la rispettano e non la amano? Posso, da italiano libero,
dire che certi stranieri nella nostra terra creano delinquenza o vero e
proprio razzismo, perché ci odiano? Sì, lo posso dire, anzi lo voglio
dire e non mi vergogno di esprimere liberamente ciò che penso. Con buona
pace dei cattocomunisti e della sinistra, falsa ed ipocrita, che
sicuramente mi bollerà come razzista, dandomi dello xenofobo, ma che
così facendo mi inorgoglisce, dando ancora più forza alle mie idee di
libertà.
Gli immigrati arrivano, facendolo spesso e volentieri in modo
illegale e vivendo nell’illegalità, perché non hanno niente da perdere.
Molti sono clandestini e come tali il rischio maggiore che corrono è di
vedersi rispediti al proprio Paese d’origine, ma questo lo sappiamo è
soltanto una chimera. Anche la galera sarebbe un privilegio per chi non
ha diritti su questa terra. C’è una parte dell’opinione pubblica e della
politica che li difende a priori, eppure non possiamo chiudere gli
occhi davanti all’escalation di crimini che porta in dote l’immigrazione
selvaggia. Tutti angeli nella loro Patria e tutti criminali in Italia.
Un caso? No. Basta fare un esercizio di memoria ed andare a ripescare,
nei meandri dell’occultata realtà giornalistica, la vicenda di Amedeo
Mancini. Il fermano che difendendosi da un aggressione, uccise il
nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi. Successivamente si scoprì che
l’africano apparteneva alla mafia della sua nazione d’origine. La realtà
che supera la fantasia. Davanti a tutto questo la legge funziona a
scatti, anzi in molti casi non funziona proprio. Tra sconti di pena,
pietismo e tribunali intasati, il carcere per chi delinque è diventato,
ahinoi, irraggiungibile.
Quello che la “cultura” del politicamente corretto e della Grande
Sostituzione vuole imporci sono nuovi stili di vita. Non importa da dove
arrivino e quanto distanti siano dai nostri, l’importante è che siano
nuovi ed obbligatori. Una follia.
Molti degli immigrati che sbarcano in Italia sono islamici ed il
conflitto religioso, giorno dopo giorno, si fa sentire. Vogliono
sottometterci. Non lo dice il sottoscritto, lo dice la realtà. Lo dicono
personaggi illustri come Magdi Cristiano Allam e Michel Houellebecq.
Arrivano nello stivale e pretendono, con la spocchia dei giusti, di
costruirsi luoghi di culto e criticano, in maniera violenta, quando
qualcuno, legittimamente, chiede da dove provengano i finanziamenti per
la costruzione dei loro templi. Ci chiamano razzisti, ma in svariate
occasioni non riusciamo a capire da dove arrivino questi soldi. Proprio
il caso di dirlo, mistero della fede.
Gli immigrati, nei centri d’accoglienza o negli hotel sparsi per la
penisola, ricevono 1.050 euro al mese dallo Stato, pochi spiccioli di
questi soldi provengono dall’Unione Europea. Possiamo dirlo, senza la
paura di essere smentiti, incassano più di molti giovani italiani che
cercano di sbarcare il lunario. Dobbiamo essere caritatevoli nei loro
confronti, perché poverini scappano dalla guerra e vivono una situazione
di disagio sociale. Mentre per i nostri connazionali che non hanno
nulla, nessuno ci pensa. Del resto dobbiamo essere benevoli con i nostri
soldi, mica con i loro. E poi vediamo scene di italiani che fanno la
fame e rovistano nei cassonetti dell’immondizia per sopravvivere. Oppure
se rubano per fame vengono arrestati e passano le pene dell’inferno.
Questa sta diventando un vero e proprio gioco al massacro.
Se avessero bisogno veramente di aiuto, se ci fosse davvero questa
necessità, dovrebbero rimanere a casa loro e così potremmo aiutarli
dalle nostre città, senza spostamenti costosi, risparmiando anche sul
loro mantenimento. Con i soldi buttati ad aiutare gli altri, neghiamo al
nostro popolo i servizi essenziali. Dobbiamo tutelare, innanzitutto,
gli italiani che hanno vissuto una vita di sacrifici all’insegna
dell’onestà.
Lo sapete come ci trattano loro nei loro paesi? Noi siamo solo ospiti
sgraditi, invasori da insultare, da isolare, da ghettizzare. Inoltre,
quando vengono a vivere in Italia, si lamentano se non vengono serviti e
riveriti. E quello che vogliono spesso è più di quanto abbia un nostro
pensionato. Uomini e donne che hanno lavorato una vita intera.
Loro attingono a piene mani dalle nostre risorse. Destiniamo per gli
aiuti, solitamente forzati e quasi obbligati, miliardi di euro che
diversamente andrebbero destinati a risanare i conti pubblici, ad
esempio, o a migliorare i servizi per gli italiani. Se i nostri
connazionali stanno male, non è possibile aiutarli perché i soldi sono
destinati agli immigrati. Purtroppo questa è diventata l’Italia. Un vero
e proprio schifo. Tutto questo va urgentemente fermato, altrimenti per
noi sarà la fine. Diventeremo schiavi a casa nostra.
di Andrea Pasini - 21 novembre 2017
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