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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

22/11/17

Non ho paura di dirlo: l’immigrazione selvaggia uccide l’Italia


Posso, da italiano libero, dire che chi nasce in una nazione ha il diritto di non vederla invasa da stranieri che, non riconoscendola come propria, non la rispettano e non la amano? Posso, da italiano libero, dire che certi stranieri nella nostra terra creano delinquenza o vero e proprio razzismo, perché ci odiano? Sì, lo posso dire, anzi lo voglio dire e non mi vergogno di esprimere liberamente ciò che penso. Con buona pace dei cattocomunisti e della sinistra, falsa ed ipocrita, che sicuramente mi bollerà come razzista, dandomi dello xenofobo, ma che così facendo mi inorgoglisce, dando ancora più forza alle mie idee di libertà.
Gli immigrati arrivano, facendolo spesso e volentieri in modo illegale e vivendo nell’illegalità, perché non hanno niente da perdere. Molti sono clandestini e come tali il rischio maggiore che corrono è di vedersi rispediti al proprio Paese d’origine, ma questo lo sappiamo è soltanto una chimera. Anche la galera sarebbe un privilegio per chi non ha diritti su questa terra. C’è una parte dell’opinione pubblica e della politica che li difende a priori, eppure non possiamo chiudere gli occhi davanti all’escalation di crimini che porta in dote l’immigrazione selvaggia. Tutti angeli nella loro Patria e tutti criminali in Italia. Un caso? No. Basta fare un esercizio di memoria ed andare a ripescare, nei meandri dell’occultata realtà giornalistica, la vicenda di Amedeo Mancini. Il fermano che difendendosi da un aggressione, uccise il nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi. Successivamente si scoprì che l’africano apparteneva alla mafia della sua nazione d’origine. La realtà che supera la fantasia. Davanti a tutto questo la legge funziona a scatti, anzi in molti casi non funziona proprio. Tra sconti di pena, pietismo e tribunali intasati, il carcere per chi delinque è diventato, ahinoi, irraggiungibile.
Quello che la “cultura” del politicamente corretto e della Grande Sostituzione vuole imporci sono nuovi stili di vita. Non importa da dove arrivino e quanto distanti siano dai nostri, l’importante è che siano nuovi ed obbligatori. Una follia.
Molti degli immigrati che sbarcano in Italia sono islamici ed il conflitto religioso, giorno dopo giorno, si fa sentire. Vogliono sottometterci. Non lo dice il sottoscritto, lo dice la realtà. Lo dicono personaggi illustri come Magdi Cristiano Allam e Michel Houellebecq. Arrivano nello stivale e pretendono, con la spocchia dei giusti, di costruirsi luoghi di culto e criticano, in maniera violenta, quando qualcuno, legittimamente, chiede da dove provengano i finanziamenti per la costruzione dei loro templi. Ci chiamano razzisti, ma in svariate occasioni non riusciamo a capire da dove arrivino questi soldi. Proprio il caso di dirlo, mistero della fede.
Gli immigrati, nei centri d’accoglienza o negli hotel sparsi per la penisola, ricevono 1.050 euro al mese dallo Stato, pochi spiccioli di questi soldi provengono dall’Unione Europea. Possiamo dirlo, senza la paura di essere smentiti, incassano più di molti giovani italiani che cercano di sbarcare il lunario. Dobbiamo essere caritatevoli nei loro confronti, perché poverini scappano dalla guerra e vivono una situazione di disagio sociale. Mentre per i nostri connazionali che non hanno nulla, nessuno ci pensa. Del resto dobbiamo essere benevoli con i nostri soldi, mica con i loro. E poi vediamo scene di italiani che fanno la fame e rovistano nei cassonetti dell’immondizia per sopravvivere. Oppure se rubano per fame vengono arrestati e passano le pene dell’inferno. Questa sta diventando un vero e proprio gioco al massacro.
Se avessero bisogno veramente di aiuto, se ci fosse davvero questa necessità, dovrebbero rimanere a casa loro e così potremmo aiutarli dalle nostre città, senza spostamenti costosi, risparmiando anche sul loro mantenimento. Con i soldi buttati ad aiutare gli altri, neghiamo al nostro popolo i servizi essenziali. Dobbiamo tutelare, innanzitutto, gli italiani che hanno vissuto una vita di sacrifici all’insegna dell’onestà.
Lo sapete come ci trattano loro nei loro paesi? Noi siamo solo ospiti sgraditi, invasori da insultare, da isolare, da ghettizzare. Inoltre, quando vengono a vivere in Italia, si lamentano se non vengono serviti e riveriti. E quello che vogliono spesso è più di quanto abbia un nostro pensionato. Uomini e donne che hanno lavorato una vita intera.
Loro attingono a piene mani dalle nostre risorse. Destiniamo per gli aiuti, solitamente forzati e quasi obbligati, miliardi di euro che diversamente andrebbero destinati a risanare i conti pubblici, ad esempio, o a migliorare i servizi per gli italiani. Se i nostri connazionali stanno male, non è possibile aiutarli perché i soldi sono destinati agli immigrati. Purtroppo questa è diventata l’Italia. Un vero e proprio schifo. Tutto questo va urgentemente fermato, altrimenti per noi sarà la fine. Diventeremo schiavi a casa nostra.

di Andrea Pasini - 21 novembre 2017

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